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“Anime ribelli. Il cammino nella scenografia romana da vivere”


di Emanuela Serini


Ieri sera ho partecipato ad una visita guidata teatralizzata che non dimenticherò facilmente.
Già il titolo del tour, Anime Ribelli così potente e vivo, preannunciava che qualcosa mi apparteneva. Un viaggio nel tempo attraverso le storie di figure femminili che hanno sfidato il potere, la violenza, il patriarcato e l’oblio. Guidati dalla voce narrante appassionata di Andrea ed accompagnati da attori e attrici in costume, magistralmente guidati dal regista Luca Basile (per scoprirne di più https://www.pigierre.com/chi-siamo/) , ci siamo mossi tra strade e piazze che sono diventate quinte teatrali a cielo aperto. Ogni tappa è stata un incontro con la storia, quella vera, quella fatta di carne e sangue, di rabbia e tenerezza, di giustizia e vendetta. Tutto inizia dalla Porta di San Pancrazio con una Roma avvolta dalla luce dorata del tramonto, accanto all’ossario dei caduti, abbiamo rivissuto gli accadimenti del 1870, tra assalti, ideali e sacrifici. Il percorso si è snodato dall’imponente Accademia di Spagna, custode del meraviglioso Tempietto del Bramante, ai suggestivi affreschi della Via Crucis, fino alla maestosa e silenziosa Chiesa di San Pietro in Montorio. Le protagoniste:  donne che non hanno taciuto ed in questo scenario hanno preso vita i  fantasmi  di Annarella che Le un soldato francese per vendicare i fratelli, Rosalia Montmasson, la moglie dimenticata di Francesco Crispi, che ha rivendicato, con accenti amari ma lucidi, il diritto a esistere anche nella memoria collettiva. Teresa Gullace, simbolo silenzioso della Resistenza, che ci ha parlato di amore, maternità e ingiustizia in un monologo accorato e commovente. Marcella che ricorda il suo Lallo a cui preparava il caffè con il latte, ucciso brutalmente dai tedeschi. Un’esperienza da vivere quelle della Roma delle donne coraggiose che non è una semplice visita guidata ma un viaggio teatrale, un atto d’amore che finalmente trova voce tra i marmi, le cupole e le strade lastricate di Trastevere. Un’esperienza che consiglio a chiunque voglia vivere la capitale in modo autentico, lasciandosi toccare non solo dalla bellezza, ma anche dalla verità delle storie che custodisce. Perché la memoria è fondamentale per diffondere  giustizia ed il teatro, quando si fa così, è una forma di resistenza.