Meloni a Zelensky: “Impegni da oltre 10 miliardi. Ricostruiremo ciò che è indispensabile: strade, ponti, scuole e ospedali”
di CR
A Roma, i grandi della terra riuniti alla Conferenza sulla Ripresa dell’Ucraina, URC l’hanno chiamata, per organizzare la ricostruzione di un Paese distrutto da quasi tre anni e mezzo di guerra e tutti vogliono essere pronti a sostenere il governo di Kiev in un impegno valutato in oltre 500 miliardi.
Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, che per mesi ha preparato il vertice con la task force della Farnesina, anticipa il lancio di “una nuova misura Simest, da 300 milioni di euro, a sostegno concreto delle nostre piccole e medie imprese coinvolte nella ricostruzione dell’Ucraina. Stiamo investendo molto per aiutare l’Ucraina. Ci saranno alla Conferenza progetti importanti della nostra cooperazione per incentivare le imprese italiane che vorranno partecipare alla ricostruzione. È una priorità italiana ed europea e se ne discuterà a Roma per dare un messaggio forte di solidarietà a Kiev . L’esperienza nel settore privato italiano può fornire un valore aggiunto al processo di ricostruzione e ripresa dell’Ucraina e sostenere Kiev, oltre che un dovere, è una straordinaria opportunità di crescita comune”.
Volodymyr Zelensky all’Eur per l’apertura della Conferenza, aperta dalla premier Giorgia Meloni. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha confermato la sua partecipazione. Due giorni di confronto nel Centro congressi della Nuvola, per delineare intese per decine di miliardi, tra investimenti e progetti legati allo strumento di finanziamento Ue per Kiev. A chiudere la prima giornata è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Tutto è iniziato con la stretta di mano della premier con i 15 capi di Stato e di governo e con la “foto di famiglia”, ma si è entrato nel vivo con l’intervento di Tajani, che ha introdotto Zelensky, von der Leyen, il cancelliere tedesco Merz e il premier polacco Tusk.
“Il sistema Italia dimostra di essere pronto a fare la differenza per la ricostruzione dell’Ucraina: lavorando fin da ora per ricostruire quello che è stato distrutto e che è indispensabile per la popolazione: strade, ponti, scuole, chiese e ospedali”. Così Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni congiunte al termine del colloquio bilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “L’Italia continuerà a sostenere l’eroica resistenza del popolo ucraino come abbiamo fatto finora a 360 gradi. È un sostegno che si concretizzerà ora anche attraverso la cooperazione tra industrie della difesa, che è uno dei temi che abbiamo trattato. Investire in Ucraina è un investimento su noi stessi perché riguarda ciascuno di noi. Per questo dobbiamo essere orgogliosi del risultato che oggi raggiungiamo tutti insieme, nazioni, organizzazioni internazionali, istituzioni finanziarie, autorità locali, settore imprenditoriale, società civile. Insieme abbiamo assunto impegni con la conferenza di oggi per oltre 10 miliardi di euro”, annuncia la premier nella relazione introduttiva.
“L’incredibile partecipazione a questa conferenza è la prova che c’è un interesse concreto e reale ad investire e scommettere sull’Ucraiona sulla sua economia e su un futuro di prosperità per questa nazione aggredita. L’Italia ritiene di essere all’altezza di questa sfida e ha deciso di dare il suo contributo con risorse, accordi, strumenti finanziari e assicurativi per le aziende che vogliono investire. Ma anche attraverso il contributo diretto di quelle aziende del nostro tessuto produttivo. Il sistema Italia è pronto a fare la differenza, lavorando fin da ora per ricostruire quello che è stato distrutto e che è indispensabile per la popolazione. Fin da subito l’Ucraina ha accettato la proposta di cessate il fuoco incondizionato, così come hanno assicurato la disponibilità a sedersi al tavolo negoziale al più alto livello: dall’altra parte nessuna disponibilità è fin qui arrivata da parte russa. Il percorso -sottolinea Meloni- per noi è chiaro: è un percorso duplice, continuare a sostenere l’Ucraina e dall’altra mantenere, anzi, rafforzare la pressione nei confronti della Russia, soprattutto utilizzando lo strumento delle sanzioni”.
“Contiamo sull’Italia” ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Abbiamo bisogno di un piano coeso e chiaro di ripresa, simile al piano Marshall: perché dopo un’aggressione su larga scala abbiamo bisogno di una ripresa su larga scala. Noi contiamo sull’Italia che sarà molto attiva su questo percorso. Ringraziamo il presidente Meloni”, dice rivolgendosi direttamente alla premier. “Voglio ringraziarti – ha aggiunto- per il tuo impegno per il sostengo all’integrazione dell’Ucraina nell’Ue, all’adesione all’Ue. Ci sono dei segnali, li abbiamo sentiti anche oggi da parte della leadership Ue. Faremo tutto il necessario e conto anche sul parlamento ucraino. L’Ucraina ha portato avanti tutti gli impegni e ci aspettiamo che anche l’Ue sia coerente”.
Dalla conferenza internazionale di Roma arriva “un segnale politico di unità”- dichiara il presidente ucraino- e “un segnale di fiducia importante verso l’Ucraina: non solo che sopravviveremo dopo questa guerra, la cosa più importante. Ma che rafforzeremo la nostra stabilità comune europea”.