Caracciolo ex Pd – Prescritta la turbativa d’asta ma restano le accuse di corruzione e falso
Il tempo è stato tiranno nella vicenda processuale che vedeva implicato l’ex assessore regionale del Pd, poi divenuto capogruppo in Consiglio regionale dello stesso partito e attualmente consigliere regionale in carica, Filippo Caracciolo accusato dalla Procura della Repubblica di Bari del reato di turbativa d’asta per ricavarne benefici elettorali. Il capo d’accusa contestato al politico barlettano, difeso dall’avvocato Michele Laforgia, è andato in prescrizione e, quindi, sulla vicenda non si è potuta una parola certa di verità processuale né in termini di innocenza e men che mai in termini di colpevolezza. I fatti legati al reato contestato e, oggi, dichiarato prescritto dalla presidente della prima sezione penale del tribunale del capoluogo pugliese, Anna Perrelli, riguardavano la vicenda del 2017 della gara d’appalto bandita dal comune di Corato per la costruzione della nuova sede della scuola media “Giovanni XXIII”. Secondo il teorema accusatorio emerso dalle indagini, effettuate dagli uomini della guardia di finanza e coordinate dal pubblico ministero Savina Toscani, Caracciolo, all’epoca dei fatti, assessore regionale all’Ambiente, avrebbe fatto pressione sul presidente della commissione aggiudicatrice inducendolo a intervenire in favore di una ditta di costruzioni promettendogli, in cambio, il suo interessamento per fargli ottenere un incarico dirigenziale in uno degli uffici controllati dalla Regione Puglia. In cambio della presunta ingerenza sugli esiti della gara Caracciolo avrebbe ottenuto dall’imprenditore l’assicurazione del suo sostegno alle elezioni politiche dell’anno successivo alle quali l’allora assessore regionale era interessato direttamente come candidato alla Camera dei Deputati. Per la pubblica accusa quell’appalto di lavori del valore di cinque milioni e ottocentomila euro sarebbe stato aggiudicato all’amico di Caracciolo grazie all’intermediazione di Sabino Lupelli, all’epoca dei fatti direttore generale dell’Arca Puglia centrale, l’agenzia regionale per la casa e l’abitare. In quel processo furono coinvolti, quindi, anche lo stesso Lupelli e l’ex dirigente comunale Donato Lamacchia, all’epoca dei fatti presidente di quella commissione di gara per la realizzazione dell’opera pubblica nel Comune di Corato. A Lamacchia, difeso dagli avvocati Claudio Minichiello e Ruggiero Sfregola, secondo gli inquirenti, sarebbe stato promesso da Caracciolo un incarico dirigenziale all’interno dell’Ager, l’agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti o dell’Arpa, l’agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale. Nomina del tecnico in uno dei due enti regionali che non avvenne mai anche se dalle intercettazioni telefoniche e ambientali delle indagini condotte dagli uomini delle Fiamme Gialle era emerso e documentato che Caracciolo avrebbe esperito vari tentativi per cercare di mantenere la promessa fatta e disobbligarsi del favore ricevuto. Ma con la prescrizione dell’addebito giudiziario della turbativa d’asta non sono finite le beghe la legge del consigliere Caracciolo, perché i capi di imputazione per restano e la prossima data fissata per la successiva udienza del processo per questi due reati verrà fissata per il mese di novembre. Alla luce di queste vicende e in seguito al clamore suscitato, pochi mesi fa, dal caso legato alla falsa laurea presentata dalla moglie del politico di Barletta, Carmen Fiorella, per assume l’incarico di responsabile dell’area personale falso e corruzione della società regionale Aeroporti di Puglia, il partito della Schlein, poche settimane fa, inviò nella Città di Eraclio il senatore Dario Parrini con l’incarico di commissario e il compito di “rigenerare il partito”. Commissariamento che, di fatto, vede fuori da possibili competizioni elettorali Caracciolo con la casacca del PD, alla luce di quanto dichiarato dallo stesso Parrini, secondo il quale “non esistono uomini per tutti le stagioni, che bisogna anteporre il noi all’io, e che quando delle fasi si aprono ce ne sono altre che necessariamente si chiudono, e che esigono da chi ha avuto l’onore e l’onere di ricoprire ruoli importanti l’intelligenza e la generosità di farsi di parte con lealtà e limpidezza, lasciando spazio a nuove energie e a nuovi protagonisti”.