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Bari – Aggrediti per essere stati esempio di civiltà

Le Istituzioni ci sono, sembra essere questo il motivo per il quale, ieri mattina il sindaco Vito Leccese ha incontrato, nel suo ufficio a Palazzo di Città, due delle giovani vittime dell’aggressione verificatasi sulla spiaggia di Pane e Pomodoro, la notte tra venerdì e sabato scorso, ad opera di un branco di uomini violenti. Le giovanissime vittime che, per fortuna, se la sono cavata con qualche graffio e alcuni lividi giudicati guaribili in pochi giorni erano state aggredite, mentre stavano festeggiando la laurea di un altro amico, solo per aver fatto notare a un gruppo di uomini che avevano scolato alcune bottiglie di birra di non buttarle in mare ma di conferirle negli appositi cassonetti dei rifiuti. Il richiamo alla civiltà, sia pur garbato, non era affatto stato digerito bene dagli incivili che hanno pensato bene di inveire, prima verbalmente e, poi, con calci, pugni e schiaffi contro chi aveva solo fato notare che le bottiglie vuote non vanno buttate in mare. Le giovani vittime dovettero ricorrere alle cure mediche ospedaliere per farsi medicare. Appresa la notizia il solerte primo cittadino barese nella duplice veste di uomo delle istituzioni e padre di famiglia ha voluto incontrare gli sfortunati giovani per testimoniare tutta la vicinanza di un tessuto sociale cittadino sano e lontano dai canoni e gli stili che hanno animato i loro aggressori. Ricevendo le vittime di questo brutale gesto, rimasto a oggi impunito, il sindaco del capoluogo pugliese, Vito Leccese ha dichiarato: “mi ha turbato molto, da padre e da sindaco, la notizia dell’aggressione subita l’altra notte dai due ragazzi e dai loro amici a Pane e Pomodoro. Per di più in uno degli spazi pubblici più inclusivi e aperti della nostra città, da tempo simbolo di ritrovo serale per i giovani baresi e i turisti di tante nazionalità. Un momento di gioia, il festeggiamento di una laurea, che assume i contorni di un incubo, nel semplice esercizio di un diritto di cittadinanza, a tutela del mare e dell’ambiente. Evidentemente, in questa città, c’è chi fa ancora fatica a comprendere che la società civile è cambiata, è molto più responsabile e attenta al bene comune, e che lo spazio urbano non è appannaggio di pochi, ma rappresenta un’opportunità per tutte e tutti coloro che rispettano il prossimo e le regole della convivenza democratica. Mi auguro”, ha concluso il primo cittadino barese, “che le indagini in corso possano far luce in tempi brevi su quanto accaduto e individuare i responsabili. Intanto, ringrazio pubblicamente le giovani vittime per il loro impegno civile e ci tengo a rivolgere un appello alla comunità giovanile: continuate a vivere e frequentare le nostre spiagge, a festeggiare i vostri compleanni e le vostre lauree serenamente. Non sarà un gruppo di balordi a cambiare lo spirito della nostra bellissima città. Il Comune è al vostro fianco e sarà nostro compito rafforzarne la sicurezza e il presidio”. Un auspicio e un auguri, quello del sindaco Leccese, che interpreta, certamente i sentimenti della maggior parte della cittadinanza barese che non merita di essere accostata al ricordo di un così vile e incivile atteggiamento che non certo appartiene al costume, ai modi e all’educazione dei residenti. Il gesto dei coraggiosi giovani ragazzi presi di mira dalla banda di aggressori resterà indelebile nelle menti e nei cuori di chi ci tiene alla propria città e al benessere collettivo. Ragione per la quale da più parti ci si auspica che questi gesti di grande civiltà possano essere da esempio per tutti, soprattutto, per le giovani generazioni. Sul fronte delle indagini, intanto, continuano, da parte degli investigatori del comando provinciale dei carabinieri, le ricerche e le analisi visive dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona e dei filmati ripresi con i cellulari dei presenti per cercare di dare un nome e un volto agli autori del brutale pestaggio e assicurarli alla giustizia. Fonti ben informate non escludono che nelle prossime ore si possa arrivare a individuare gli autori del vile gesto che potrebbero rispondere di diversi reati, in concorso tra loro, come lesioni personali aggravate dai futili motivi, omissione di soccorso e inquinamento ambientale.