Sequestrata maxi discarica nel barese

Scoperta e sequestrata dai militari del nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale del gruppo “carabinieri forestale di Bari, con l’ausilio dei militari della stazione di Carbonara, una discarica abusiva di rifiuti, anche, speciali pericolosi, in un terreno di circa un ettaro, tra Ceglie del Campo e Valenzano. Lì venivano scaricati rifiuti di ogni genere, circa mille metri cubi di apparecchiature elettroniche, elettrodomestici, vernici, laterizi edili e mobili, imballaggi, pneumatici e parti di carrozzeria d’auto. Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità. Gli investigatori, agli ordini del tenente colonnello Marino Martellotta, al termine di una accurata e meticolosa indagine svolta con l’ausilio di telecamere, droni e servizi di appostamento, sono riusciti a ricostruire le condotte illecite di due uomini del posto. Uno, incensurato, cinquantenne, che fungeva da trasportatore dei rifiuti e l’altro, un ultra sessantenne, già noto alle forze dell’ordine, che era il gestore del sito e che dirigeva le operazioni di scarico dell’immondizia che, periodicamente, una volta accumulate grosse quantità, provvedeva a far bruciare sprigionando fumi tossici visibili in tutto il circondario. I roghi generavano colonne di fumo nero che erano visibili dalle zone limitrofe ed erano oggetto di lamentele da parte dei residenti. Oltre al sequestro della discarica, i carabinieri, hanno requisito, anche, l’autocarro, sarà oggetto di confisca, con cui venivano trasportati e scaricati i rifiuti. Uno de primi a denunciare pubblicamente il fenomeno è stato il sindaco di Valenzano, Giampaolo Romanazzi, che, appresa la notizia, ci ha tenuto a specificare che “in quel posto non c’era solo l’attività di qualche incivile, ma una attività organizzata e stabile, una attività criminale come abbiamo sempre sostenuto. Questo deve essere il primo passo, perché il fenomeno delle discariche abusive e dei roghi che toccano diverse zone della nostra provincia non solo non va sottovalutato ma merita di essere considerato prioritario, come prioritaria è la salute dei cittadini. Per questo”, conclude il Sindaco Romanazzi, “ringrazio magistratura e carabinieri forestali ma, anche, tutta la filiera istituzionale che ha collaborato per accendere i fari su quanto accadeva a “Varvavecchia”. Questo deve essere solo il primo passo”. A fare eco al collega valenzanese ci ha pensato il sindaco di Bari, Vito Leccese che, accodandosi ai ringraziamenti istituzionali verso chi ha operato ha parlato di “un importante risultato a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente urbano. Da anni”, ha continuato Leccese, “nel territorio del Municipio IV, specie durante la stagione estiva, giungono decine di segnalazioni da parte dei residenti esasperati per i roghi di rifiuti che sprigionano fumi tossici rendendo l’aria irrespirabile. Aver individuato i responsabili di questo scempio è un dato che ci conforta e che conferma la necessità di rafforzare le azioni di monitoraggio anche in altre zone di quel territorio a contrasto di questo tipo di fenomeni, grazie anche alla preziosa collaborazione dei cittadini. Quello degli eco-reati”, conclude il primo cittadino barese, “è un filone in crescita nella nostra regione come nel resto del Paese ed è all’attenzione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico: proprio negli ultimi incontri il prefetto di Bari ha condiviso con noi sindaci l’urgenza di affrontare questa piaga in modo sempre più deciso e sinergico, mettendo a sistema informazioni e competenze”.