Il  G20 il forum dei capi di Stato e di governo per le questioni più rilevanti delle economie globali

Il 30 e 31 ottobre si terrà a Roma, al Roma Convention Center-La Nuvola, nel quartiere Eur, il G20, Vertice dei Capi di Stato e dei rappresentanti delle principali organizzazioni internazionali.

Il  G20 è un forum dei capi di Stato e di governo che affrontano le questioni più rilevanti per le economie globali e si riuniscono per favorire l’internazionalità economica delle nuove economie in fase di  sviluppo.

Dal 1° dicembre 2020 l’Italia detiene la Presidenza del G20 e  la comunità internazionale sarà chiamata a mostrare forte coesione per vincere le grandi sfide di oggi: dalla pandemia ai cambiamenti climatici, dal sostegno all’innovazione,  alla lotta contro povertà e disuguaglianze. La Presidenza italiana  culminerà nel Vertice dei Leader G20 che si terrà  a Roma.

I Paesi membri del G20 sono: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia e Unione Europea. A questi si aggiunge la Spagna, che è un invitato permanente del G20.

Ogni anno la Presidenza invita alcuni altri Paesi che partecipano a pieno titolo ai lavori del G20 in qualità di ospiti. Vi partecipano inoltre diverse organizzazioni internazionali e regionali, conferendo al foro una rappresentatività ancora più ampia.

Resta fondamentale la partecipazione dei ministri dell’economia visto che il  G20 rappresenta i due terzi del commercio e della popolazione mondiale, oltre all’80% del PIL mondiale.

L’Italia ha organizzato i lavori partendo da tre pilastri, intitolati  a 3 P: People, Planet e Prosperity. I pilastri sono fra loro interconnessi e ciascuno di essi comprende una serie di temi di cooperazione di grande rilievo e urgenza.

La prima P è dominata dalla sfida pandemico-sanitaria e comprende, fra le altre, le questioni cruciali del welfare, della coesione sociale e delle migrazioni. La P di Planet affronta l’insieme dei temi climatici e ambientali mentre quella di Prosperity cerca di concentrarsi sugli aspetti economici della cooperazione mondiale, con particolare riguardo ai problemi finanziari dei Paesi più poveri.

Presenti   alcune tra le maggiori organizzazioni internazionali e il Vertice costituisce il punto di arrivo, a livello di Leader, dell’intenso lavoro svolto durante l’anno nelle riunioni ministeriali, nei gruppi di lavoro e nelle riunioni degli Engagement Groups (attori sociali).

Gli ‘attori sociali’  seguono  i temi dell’imprenditoria, del lavoro, della gioventù, della valorizzazione femminile, delle politiche urbane, dello sviluppo sostenibile e della lotta contro le disuguaglianze. Sono  impegnati nella promozione del lavoro dei centri di ricerca e delle università, delle scienze sociali e naturali.

Questi gruppi conducono i loro lavori in modo indipendente rispetto ai Governi, presentando alla Presidenza le loro raccomandazioni prima del Vertice finale.

La membership non è concentrata nell’Occidente industrializzato ma  tende a  una concertazione di politiche ed intenti che possono avere ricadute consistenti su molte aree del globo. Le potenzialità del G20 sono immense e  l’agenda operativa che ne viene fuori  può essere proiettata con facilità su scala mondiale.

E’ bene sottolineare che l’informalità del summit,  e  l’assenza di poteri coercitivi,  in merito all’attuazione delle decisioni concordate,  rischiano di privare di efficacia le decisioni prese  dai vertici. L’equilibrio dei summit risulta legato all’atteggiamento cooperativo dei vertici delle nazioni più importanti. La guerra commerciale tra Washington e Pechino turba le dinamiche di lavoro del gruppo mentre, ad esempio, le resistenze manifestate dagli Stati Uniti nei confronti degli Accordi di Parigi sul Cambiamento Climatico hanno impedito l’adozione di una posizione unanime in materia nel corso del summit di Osaka del 2019.

Il G20 è una vetrina privilegiata all’interno della quale, su temi specifici, possono essere raggiunte intese importanti nate da rapporti bilaterali e multilaterali a livello internazionale.

La crisi climatica sarà una delle tematiche principali al G20 di Roma e il nostro premier Mario Draghi,  che  presiederà il Vertice, partirà dalla Youth4Climate, la conferenza dei giovani sul clima che si è tenuta a Milano,   evento nuovo, voluto appositamente dal governo italiano.

Quest’ultimo per il 2021 organizza insieme alla Gran Bretagna la conferenza annuale sul clima dell’Onu, la Cop26, dove quattrocento giovani da tutto il mondo, due per paese, discuteranno della crisi climatica e di come affrontarla. Quattro sono  le tematiche affrontate dai giovani: ambizione climatica, ripresa sostenibile, coinvolgimento degli attori non governativi, una società più consapevole delle sfide climatiche.

Draghi nel G20 farà in modo che i Grandi prendano un impegno per mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali, obiettivo massimo dell’Accordo di Parigi.

Draghi  ha annunciato pubblicamente la cosa alla Youth4Climate, alla presentazione del documento finale della conferenza, anticipandola a Greta Thunberg, attivista svedese, che negli ultimi tre anni è stata il simbolo della mobilitazione per il clima.

Il premier ha incontrato a Milano Greta e altre due giovani attiviste, l’ugandese Vanessa Nakate e l’italiana Martina Comparelli, che  hanno chiesto all’Italia di essere più ambiziosa al G20, di rinunciare al gas e di spingere per gli aiuti ai paesi poveri. Draghi ha risposto col suo impegno al G20 di  Roma.

Al momento, i target di decarbonizzazione degli stati, presi a Parigi nel 2015, non sono sufficienti neppure a raggiungere l’obiettivo minimo dell’Accordo, restare sotto i 2 gradi.

L’aggiornamento di questi impegni sarà il tema della Cop26 di Glasgow a novembre, l’annuale conferenza sul clima dell’Onu. Ma una decisione del G20, che rappresenta l’80% delle emissioni e l’85% del Pil globale, sarebbe fondamentale.

I temi principali del G20 saranno legati alle scelte sul clima e su una transizione ecologica equa ed inclusiva, legata alla giustizia sociale.

L’obiettivo del Vertice di  Roma riguarderà l’impegno di contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi.

L’Eur ospiterà anche  il Media Centre, che sarà allestito al Palazzo dei Congressi.

In occasione di specifici momenti del programma, le due strutture saranno collegate attraverso un servizio navetta riservato alla stampa e ai fotocineoperatori accreditati che faranno parte dei ‘pool’ appositamente individuati.

Per dettagli su logistica, media centre, protocollo COVID-19, accrediti, media pool e trasporti si invita a scaricare le Media Practical Information.

Roberto Cristiano