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Tunisia. Sospeso il Parlamento e licenziato il premier. Saied: Non è colpo di Stato

Tunisia nel caos. Dopo una giornata di scontri, proteste e manifestazioni in varie città contro l’esecutivo, il presidente tunisino Kais Saied ha sospeso i lavori del Parlamento per 30 giorni e licenziato il capo del governo Hichem Mechichi, dopo una giornata di proteste contro l’esecutivo. Misure drastiche, quelle adottate dal Capo dello Stato, mentre la Tunisia sta affrontando il picco dell’epidemia di Covid e una profonda crisi politica che paralizza il Paese da mesi. La polizia ha usato lacrimogeni e effettuato diversi arresti contro i manifestanti che sono scesi in piazza in diverse città.

“Abbiamo deciso di sospendere il Parlamento e revocare l’immunità ai deputati – ha spiegato Saied in tv – fino a quando non tornerà la calma e non metteremo lo Stato in sicurezza”. “Chiunque pensa di fare ricorso alle armi – ha avvisato il presidente- e chiunque sparerà anche un solo colpo, sappia che le forze armate risponderanno sparando”. Per dirigere il ministero dell’Interno è stato designato temporaneamente il direttore generale della sicurezza presidenziale, Khaled Yahyaoui.Tutta la zona attorno agli edifici governativi è blindata e protetta dalle forze di sicurezza, Parlamento, sede della televisione e palazzo di governo. Saied ha sottolineato che congelare per 30 giorni il Parlamento, revocare l’immunità ai deputati e licenziare il premier non rappresentano “un colpo di Stato”. “Si tratta di decisioni costituzionali, ai sensi dell’articolo 80 della Costituzione. Chi parla di colpo di Stato dovrebbe leggere la Costituzione o tornare al primo anno di scuola elementare, io sono stato paziente e ho sofferto con il popolo tunisino”.

Dopo l’annuncio del presidente tunisino, l’esercito ha vietato nella notte l’accesso al presidente dell’Assemblea, Rached Ghannouchi, anche leader del partito islamico Ennhadha, che si era presentato davanti all’ingresso insieme alla vicepresidente Samira Chaouachi, Noureddine Bhiri e di altri deputati di Ennahdha e della coalizione islamista Al Karama. 

Saied ha sottolineato che congelare per 30 giorni il Parlamento, revocare l’immunità ai deputati e licenziare il premier non rappresentano “un colpo di Stato”. “Si tratta di decisioni costituzionali, ai sensi dell’articolo 80 della Costituzione. Chi parla di colpo di Stato dovrebbe leggere la Costituzione o tornare al primo anno di scuola elementare, io sono stato paziente e ho sofferto con il popolo tunisino”.