La mia indicazione a presidente del nuovo corso del Movimento ha avuto il conforto della stragrande maggioranza dei votanti, con un quorum elevatissimo, che mi trasmette una grande energia e anche una grande responsabilità. Ce la metterò tutta per non deludervi, mi impegno per restituire dignità alla politica”. Giuseppe Conte incassa i 62.242 voti che lo incoronano leader del M5S: il 93% delle preferenze.

Ma l’obiettivo è cambiare davvero tutto. Riti, volti, parole, metodo di lavoro. Conte ha preparato con cura la sua incoronazione a capo del Movimento 5 stelle, ma con ancora più attenzione sta lavorando al dopo. Con una squadra che ufficializzerà a settembre e che si allarga rispetto a quanto previsto in un primo momento. Un modo per coinvolgere e portare definitivamente dalla sua parte più persone possibili. Ma anche un metodo che gli consentirà di creare una struttura efficiente tanto in Parlamento che sui territori. Quella che non solo il Movimento non ha mai avuto, ma che si è sempre rifiutato di avere.

Mentre si tratta sui posti da distribuire alle correnti nella segreteria politica, si fa già un gran parlare del cerchio magico che affiancherà Conte. In primis Mario Turco, senatore ed ex sottosegretario a Palazzo Chigi durante il governo giallorosso. Di mestiere commercialista e professore aggregato all’Università del Salento, tiene i contatti politici per conto dell’ex premier. Un altro personaggio cruciale nell’universo contiano è Luca Di Donna. Avvocato civilista e amico del mentore di Conte Guido Alpa, ha consigliato l’ex premier  durante la diatriba e la successiva trattativa con Beppe Grillo sullo Statuto. Dietro le quinte, considerato vicino al giurista pugliese, c’è anche Piero Benassi. Consigliere diplomatico a Palazzo Chigi con Conte premier, poi nominato all’autorità delegata per l’intelligence, adesso è ambasciatore presso l’Ue a Bruxelles. A completare il quadro i big politici: da Lucia Azzolina a Stefano Patuanelli e Alfonso Bonafede. Per loro ci sarà posto nella nuova segreteria.

Il nuovo statuto dà la possibilità al presidente di nominare più di un vice. Non c’è un numero stabilito e – alla fine – è molto probabile che i vice saranno 5. Ci sarà un capo assoluto, Conte. Un vicario che in caso cadesse ne farebbe le veci fino a nuova votazione, e che sarà proprio l’ex premier a scegliere. E poi altri 4 componenti di quella che è di fatto una segreteria politica.

Si aspettano le nomine per capire a chi sarà dato spazio.  Conte vuole partire  da Milano per fare il giro delle città partirà il giro delle città  per coinvolgere “una comunità di cittadini più ampia di quella attuale”. Da settembre – dice – “personalmente girero’ tutta l’Italia”, e “nel giro di alcuni mesi, spero già a fine anno, avremo il più partecipato e articolato programma di governo che sia stato mai elaborato”. Quindi “già nelle prossime settimane lavoreremo a un testo base di azioni e interventi programmatici che poi arricchiremo attraverso il confronto con tutti i cittadini”.