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Gelmini: “Il green pass non è uno strumento per punire”

“Il greenpass lo abbiamo introdotto per evitare la chiusura di esercizi commerciali e un altro lockdowon, è uno strumento non per punire ma per tenere sotto controllo i contagi e mantenere gli spazi di libertà conquistate con tanta fatica”. Lo ha detto la ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, ospite di “Stasera Italia”, Rete 4. “Non chiediamo ai baristi di di trasformarsi in sceriffi o forze dell’ordine, chiediamo solo di verificare la presenza del greenpass dopo di che i controlli a campione saranno fatti dalle froze dell’ordine” ha aggiunto, “il ministro Lamorgese ha chiarito questo aspetto”.

Debutto del green pass? Si poteva fare meglio. Troppe incertezze, resistenze e problemi con la app di verifica. Ma il turismo potrebbe tenere, e questo sarebbe davvero un ottimo segnale. Intanto, il ministro della Salute Roberto Speranza è stato contestato in spiaggia da alcuni gestori di locali della Toscana.

Al mare a Castiglione della Pescaia con la famiglia per una domenica di relax, Speranza è stato contestato dai gestori delle discoteche, ancora chiuse nonostante le riaperture di tutti gli altri locali, dai ristoranti alle terme. “Siamo venuti a dare il benvenuto al ministro Speranza in vacanza in Maremma”, ha spiegato Antonio Degortes, gestore del locale La Capannina a Castiglione.

“Le discoteche sono in gran parte chiuse da 19 mesi. Caro ministro, perché il green pass vale per tutti e per i locali no? Ce lo devi spiegare o altrimenti noi staremo qui 7 giorni ad aspettarti e a farti compagnia insieme ai clienti del resort” gridano.

Difficile dire come andrà il turismo questo agosto. Ma il green pass potrebbe essere un falso problema. Per il primo week end di agosto CST per Assoturismo aveva stimato 7 milioni circa di pernottamenti, oltre un milione in più di quelli registrati nel corrispondente fine settimana di agosto dello scorso anno, per un fatturato di 800 milioni di euro per le imprese della filiera del turismo.

Oltre il 90% il tasso di occupazione dei posti disponibili per mare e laghi, più basso quello delle località termali (59.5%). Lieve miglioramento anche per le città d’arte, per le quali si attende un piccolo rafforzamento della domanda, con un tasso di occupazione delle camere disponibili del 74,4%.

Non certo una ripresa risolutiva del settore, ma la voglia di viaggiare, il progressivo miglioramento della copertura vaccinale e il meteo caldo dovrebbero spingere il mercato di agosto. Anche con il green pass, che gli italiani in larghissima misura hanno dimostrato di accettare senza troppe complicazioni pur di tornare a una pseudo normalità.

In generale, sempre guardando al primo weekend di agosto, il livello di saturazione dell’offerta si presenta abbastanza differenziato. Le regioni con i tassi di occupazione più elevati sono la Liguria e le Marche. Una tendenza molto positiva è stata rilevata anche per il Trentino-Alto Adige, la Toscana e il Friuli-Venezia Giulia.

Ma ora a preoccupare gli esercenti è proprio il green pass. “L’avvio dell’obbligo di green pass si sta rivelando un disastro, tra malfunzionamenti dell’app deputata a scansionare il certificato, clienti che fanno resistenza e tavoli che in questa situazione di incertezza rimangono vuoti”. Sono le parole di Giancarlo Banchieri, Presidente di Fiepet, l’associazione che riunisce ristoranti, bar e le altre imprese della somministrazione aderenti a Confesercenti.

“Come temevamo, l’introduzione dell’obbligo ha creato incertezza sugli avventori, che preferiscono evitare complicazioni e scelgono di consumare solo all’aperto, ignorando le sale interne. Ci sono state anche reazioni scomposte, che hanno messo in difficoltà i gestori, cui è stato affibbiato contro ogni logica il ruolo di agente di pubblica sicurezza”.

Un ruolo su cui, lamentano i gestori dei locali, non avrebbero avuto i necessari chiarimenti. A partire dalla questione del controllo del documento per verificare che l’identità di chi presenta il green pass: a chi tocca, e con quale autorità, si chiedono i gestori.

“Al danno si aggiunge poi la beffa”: diverse le difficoltà tecniche riscontrate nell’utilizzo della app dedicata alla scansione elettronica del certificato, per la quale è necessario avere uno o più smartphone dedicati di ultima generazione o quasi.

La FIPET dice senza mezzi termini che il green pass sta creando anche problemi organizzativi: a seconda delle dimensioni del locale, occorre destinare un dipendente o due al controllo, un ruolo spesso non gradito dai lavoratori. “Servono chiarimenti sulle modalità e sulle responsabilità di operatori e imprenditori, visto che ogni errore potrebbe avere conseguenze salate, con sanzioni onerose che arrivano fino alla chiusura del locale”.

Le associazioni del settore turistico lanciano anche un grido di allarme per la tenuta del settore e la necessità di interventi mirati e urgenti a sostegno delle imprese e dell’occupazione del settore, per uno dei settori più piegati dall’emergenza sanitaria.

Chiedono al ministro del Turismo Garavaglia un “deciso” cambio di passo, visto che, “a fronte di un 2021 peggiore del 2020, le misure di sostegno sono addirittura diminuite”.

Le regole sul green pass, “modificate all’ultimo minuto, sono confuse e difficilmente applicabili soprattutto per le imprese che si occupano di incoming”: numerose sono state le disdette di pacchetti per la norma sulla ristorazione al chiuso e per musei e luoghi della cultura. “Per chi vive di programmazione non si possono cambiare le regole ogni giorno senza un adeguato preavviso” denunciano AIDIT Federturismo Confindustria, ASSOVIAGGI Confesercenti e FTO Confcommercio.

Tutto tace anche a proposito dei cosiddetti “corridoi turistici”. Nonostante le ripetute richieste e segnalazioni, non si ha ancora nessuna certezza di queste aperture. “Ogni Paese sta andando avanti autonomamente, con il risultato che il turismo organizzato italiano outgoing è fermo ma stanno continuando le prenotazioni fai-da-te e le partenze dagli altri Paesi europei verso Peasi extra-UE”.

Anche sui ristori la situazione è complicatissima. Sono ancora in pagamento i bonus dello scorso anno, in particolare quelle di più grandi dimensioni e con migliaia di posti di lavoro in grave pericolo.

La buona notizia certa collegata al green pass è comunque che, solo nella giornata del 6 agosto, data di entrata in vigore del certificato verde Covid, sono stati scaricati oltre 6,7 milioni di green pass. “Gli italiani hanno mostrato un grande senso di responsabilità” ha scritto sui social il ministro Speranza, commentando l’avvio in Italia della certificazione verde anti-Covid.

“È il segno della grande collaborazione e del senso di responsabilità mostrato dagli italiani. Con green pass e vaccini contrastiamo il Covid e viviamo un’estate più sicura”. Intanto, dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate oltre 71 milioni di dosi di vaccino, con un incremento nell’ultima settimana di ben 3.316.075.

Tuttavia, secondo i dati, in 5 Regioni/Province autonome le persone ancora in attesa di una dose sono oltre il 30%, con picchi in Sicilia, dove si arriva al 42,64%, in Liguria (34,75%), in Sardegna, al 33,11%, e in Calabria (30,96%).

Gli over 80 ancora in attesa della prima dose sono 298.591 (il 6,56% del totale), mentre sono 657.717 (il 10,93%) quelli della fascia 70-79, e 1.212.413 (il 16,05%) tra i 60 e i 69 anni. Tra i 50 e i 59 attendono ancora una dose 2.257.514 persone, cioè il 23,39% del totale.

La cattiva notizia è che tra il personale scolastico sono ancora 217.870 le persone, tra insegnanti e personale ATA, che non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino, cioè il 14,87% del totale. La settimana scorsa i non vaccinati erano 220.605.