Politica

Green pass: flop delle proteste nelle stazioni

Mentre la maggioranza si spacca sul green pass, ecco che va in scena un clamoroso flop. Quello della protesta no-green pass, che avrebbe dovuto bloccare i treni in tutta Italia, e che invece si è rivelata una manifestazione sonnecchiante con pochissimi partecipanti.

Maggioranza spaccata sul certificato Covid obbligatorio dopo la contrarietà espressa dalla Lega in commissione alla Camera, dove sono stati bocciati gli emendamenti che prevedevano l’abolizione del certificato verde. Tanto che ora sul tavolo del governo sembra trovare spazio l’opzione fiducia al decreto dedicato proprio alla Certificazione verde.

Mentre il leader della Lega Matteo Salvini insiste con “tamponi gratis per tutti”, si accende Enrico Letta, che definisce il no del Carroccio “un fatto gravissimo in sé”, tanto più che è avvenuto proprio oggi, “quando le forze dell’ordine hanno presidiato il Paese per evitare che le manifestazioni contro il vaccino e il green pass mettessero il Paese nelle condizioni di non funzionare”.

Lega incompatibile con la permanenza nella maggioranza, dunque, secondo il segretario del Pd. Ma Salvini insiste: “Se lo Stato impone il green pass per lavorare, viaggiare, studiare, fare sport, volontariato e cultura, deve anche garantire tamponi, rapidi e gratuiti, per tutti”.

Al di là delle crepe nella maggioranza, la posizione della Lega non sembra per nulla nemmeno quella maggioritaria nel Paese. Le proteste inscenate nelle stazioni ferroviarie di molte città sono andate semi deserte. E’ montata la frustrazione, la delusione, anche la rabbia per alcuni che credevano di appartenere a un popolo vasto e coeso, e che invece, a conti fatti, si conta sulle dita di una mano.

Allerta nelle stazioni per il rischio di proteste annunciate dai No Green Pass ma l’appuntamento diventa un flop. Poche persone, al massimo qualche decina, stanno partecipando alle manifestazioni di protesta contro il Green pass nelle stazioni ferroviarie di varie città italiane, nel giorno in cui il certificato vaccinale diventa obbligatorio per viaggiare sui treni a lunga percorrenza. Un’iniziativa No Vax che si sta rivelando un flop, anche secondo numerosi commenti pubblicati in queste ore su ‘Basta dittatura!’, il gruppo di Telegram su cui nei giorni scorsi è rimbalzata la chiamata alla mobilitazione.

“Qui ci sono solo giornalisti, io vado via. Grazie per la prossima volta non invitate proprio”, scrive Ghosst, e dello stesso tenore sono molti interventi nella chat, in cui si alternano commenti sgrammaticati e scambi di insulti fra chi si ribella alla “dittatura sanitaria” e chi invece deride il rifiuto di vaccinarsi contro il Covid. “Io sono a Brescia non c’è nessuno”, dice Billy, mentre Lisa A. è “pronta qua a Firenze: tutti poliziotti pronti chi altro c”è?”. Esprime delusione l’emoticon con cui Marco B constata lo stesso scenario a Bergamo, e commenti praticamente identici arrivano da Riccione, Termoli, Trento. “Io sono in centrale a Milano non c’è nessuno – interviene Pino – a parole tutti leoni poi nessuno fa nulla”.

Annunciate su Telegram dal gruppo “Basta dittatura!”, ma anche dai no vax, le proteste e i blocchi in 54 stazioni sono state un vero flop. Da Roma a Milano a Torino, dove un attivista ha persino aggredito i poliziotti, poche presenze e argomentazioni scarse. “Ci sono solo giornalisti” scrivono in diversi sulle chat Telegram.

A Roma Tiburtina i militanti hanno affisso un manifesto con la scritta “Italiani contro il Green Pass”. “Siamo qui contro la dittatura sanitaria. Siamo per la libertà di scelta e per il rispetto dei diritti che questi tiranni ci stanno negando. Tanti medici lo avevano capito e si sono tolti la vita come De Donno”, dicono i manifestanti.

Scarsa partecipazione anche alle stazioni milanesi di Centrale e Garibaldi. Nessun blocco dei treni nemmeno a Torino Porta Nuova e Torino Porta Susa.