Economia

Confindustria: Il Pil vola, vicini al +6%

Il Pil continua a volare. La conferma arriva dal Centro studi di Confindustria per il quale “dopo il forte rimbalzo del secondo trimestre (+2,7%), nel terzo trimestre i principali indicatori stanno tenendo, nonostante gli effetti della scarsità di alcune materie prime e la ripresa dei contagi”. Quest’anno il saldo potrebbe chiudersi con un recupero “vicino al +6,0%”, anche se c’è qualche incertezza per il quarto trimestre legata alla pandemia.

Anche i consumi privati nel 2° trimestre sono ripartiti grazie all’aumento della spesa in servizi facendo registrare un +0,5% che corrisponde ad un aumento di 12miliardi. Nel dossier del Centro Studi di Confindustria si sottolinea come le attese per il 3° trimestre sono sempre sotto il segno più perché dovrebbe essere speso l’extra-risparmio accumulato dalle famiglie durante il lockdown, stimato in 26 miliardi di euro.

“In agosto, gli ordini interni dei produttori di beni di consumo sono quasi tornati ai valori pre-crisi e la fiducia delle famiglie ha tenuto. Gli investimenti, intanto, – si legge ancora nel dossier – continuano la dinamica robusta, dopo un +2,4% in primavera che li ha portati molto oltre i valori pre-crisi, con ordini su un trend di aumento”.

 “Negli ultimi mesi l’inflazione è salita anche in Italia (+2,1% annuo in agosto). In larga parte ciò deriva dall’aumento dei prezzi energetici (+19,8%), sulla scia del rincaro del petrolio negli scorsi mesi – continua il Centro Studi di Confindustria – . L’inflazione al netto di energia e alimentari è bassa (+0,6%), indicando che le pressioni domestiche sono moderate. Finora, nei prezzi al consumo italiani non si legge un impatto dei rincari delle commodity non energetiche, né della loro scarsita’. Cio’ aiuta i consumi, ma comprime i margini delle imprese. Negli altri Paesi Euro c’è traccia di rincari nei beni industriali, ma il contributo maggiore al rialzo viene dall’energia. La Bce continua a tenere in campo le misure iper-espansive, grazie alle quali i tassi restano bassi: il Btp è a 0,71% a settembre, lo spread col Bund fermo a +1,07%”.