Mattarella: “La detenzione non diventi una macchia”
“In qualunque comunità in cui si viva insieme ci sono delle regole. Nel nostro Paese, come in tutte le nazioni, queste regole sono le leggi. La violazione di queste regole crea una rottura di questo patto sociale di osservare le regole per vivere insieme e la comunità reagisce in maniera graduata, a seconda della gravità della violazione”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita all’Istituto penale per i minorenni di Nisida, piccola isola nel golfo di Napoli, ha risposto alle domande di alcuni giovani detenuti. “E’ vero che la detenzione rimane come traccia nel casellario giudiziale, ma questo non va sopravvalutato. E non può diventare in alcun caso una sorta di marchio”, ha proseguito Mattarella.
“La detenzione è una cicatrice che nel corso del tempo scompare e non va considerata più, perché non è la caratteristica della persona. Per questo è importante, al di là della permanenza nel casellario giudiziale della traccia della detenzione, che questa non sia in alcun caso motivo di emarginazione, di accantonamento, di preclusione”, ha ribadito il capo dello Stato. “Tante persone con esperienze di detenzione sono pienamente inserite, con successo, nella vita. Il dovere dello Stato, e io sono qui per riaffermarlo, è che questo non si tramuti in alcun caso in una sorta di macchia indelebile. La prospettiva di un protagonismo sociale – ha concluso – va garantita non a parole ma nei comportamenti dell’ordinamento con i suoi interventi, con le sue regole, procedure e iniziative, con il comportamento sociale delle altre persone. E con la speranza e la fiducia”