Cronaca

Due femminicidi in poche ore: due donne uccise dagli ex mariti

Due femminicidi in poche ore. Due vite spezzate nella stessa giornata, a poche ore di distanza, dalla follia di uomini che non  sono riusciti a frenare la propria indole. Due omicidi assurdi e intollerabili. Dall’inizio dell’anno sono state uccise 45 donne dei rispettivi mariti, conviventi, ex mariti, ex fidanzati. E’ troppo per un paese che si professa civile e paladino della libertà come l’Italia. Da nord a sud il canovaccio non cambia: tutte sono vittime di un ‘amore malato’. Ed oggi, purtroppo, la lista si allunga con altri due nomi.

Sonia Lattari, una donna di 43 anni, è stata uccisa con alcune coltellate dal marito, Giuseppe Servidio di 52 anni al culmine di una lite. L’uomo è stato immediatamente fermato dai carabinieri. L’uxoricidio è avvenuto nell’abitazione della coppia a Fagnano Castello, nel Cosentino.

Giuseppe Servidio è stato bloccato dai militari nei pressi dell’abitazione in cui è avvenuto l’uxoricidio. Secondo le prime testimonianze raccolte dalle forze dell’ordine intervenute sul luogo dell’omicidio i rapporti in famiglia erano tesi da tempo per motivi che sono in corso d’accertamento. I due figli della coppia non erano in casa nel momento in cui tra Giuseppe Servidio e la moglie è scoppiata la violenta lite culminata con l’uccisione della donna. Non si esclude nessuna pista ma sembra prendere piede l’ipotesi che alla base dell’omicidio possano esserci motivi di gelosia che hanno innescato il litigio finito poi in tragedia. I carabinieri sono stati allertati dallo stesso Servidio.

Dal sud si passa al nord ma sembra di assistere sempre allo stesso copione. Ad Agnosine, in provincia di Brescia, Giuseppina Di Luca, madre di due figli già grandi è stata uccisa dal suo ex marito. La vittima, 46 anni, si era trasferita in Valsabbia da un mese, dopo la separazione. Lunedì mattina l’uomo ha raggiunto l’ex moglie a casa e l’ha colpita una decina di volte con un coltello sulle scale della palazzina, poi si è costituito ai carabinieri.

Secondo le prime ricostruzioni Paolo Vecchia avrebbe atteso l’ex moglie fuori dall’appartamento per poi inseguirla lungo le scale per poi colpirla, mortalmente, con diversi fendenti. Dopo l’omicidio l’uomo si è costituito alla stazione dei carabinieri di Sabbio Chiese. Le forse dell’ordine giunte sul luogo del delitto hanno recuperato, su indicazioni dell’omicida, le armi usate per il drammatico gesto: un coltello a serramanico e un pugnale. 

Due gesti, due omicidi ingiustificabili. La gelosia non può togliere la vita ad una persona.