Politica

Aumenti delle bollette e ministro per la transizione ecologica

Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, questo trimestre aumenterà addirittura del 40%. Queste previsioni nefaste non arrivano da qualche titolo sparato per spaventare gli italiani. No, giungono direttamente dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che dal palco di un convegno Cgil in Liguria ha pronunciato queste parole durissime, senza mezzi termini.

“Queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle”, ha detto Cingolani. Una vera e propria stangata, attesa solo in parte, dovuta principalmente – spiega il ministro – all’aumento del prezzo del gas a livello internazionale. “Se l’energia aumenta troppo di costo, le nostre imprese perdono di competitività e i cittadini, soprattutto quelli di reddito più basso, faticano ulteriormente per pagare beni primari come energia e gas”.

Queste cose “vanno considerate importanti come la transizione ecologica. Finché avrò l’onore e onere di occupare questa posizione farò di tutto affinché le due cose non vengano mai scisse”, sottolineando che “dobbiamo ricordarci che c’è una transizione sociale che deve andare di pari passo con la transizione ecologica”.

Parole che hanno subito infiammato il dibattito, tanto che il ministro è stato costretto a emanare una nota con qualche spiegazione. Ricorda – Cingolani – che i dati tendenziali sugli aumenti dei costi dell’energia sono noti e monitorati da tempo dagli addetti ai lavori: le variazioni delle bollette sono stabilite ogni trimestre dall’autorità per l’energia sulla base del costo delle materie prime come il gas e dal costo della CO2.

“Il governo è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette dovuti a queste congiunture internazionali e per fare in modo che la transizione verso le energie più sostenibili sia rapida e non penalizzi le famiglie”, spiega.

Nessun dubbio sulla transizione ecologica, dunque (“Va fatta il prima possibile, senza indugi e con sacrifici enormi”), ma non può avvenire a scapito di certe categorie di persone, quelle più vulnerabili.

Ma parliamo di cifre. Cosa significa che il prezzo della luce aumenterà del 40% nei prossimi 3 mesi? Di fatto, significa che la stangata ci sarà davvero, più violenta di prima, e sfiorerà in media i 247 euro in un anno per ciascuna famiglia o impresa, secondo quanto calcolato dall’Unione Nazionale Consumatori, che bolla questo rialzo come “letale” per famiglie e imprese.

Appena nei giorni scorsi era arrivato l’allarme del Codacons sul fronte delle bollette dell’energia, che già avvertiva che ad ottobre avremmo subito maxi-aumenti a causa dei rincari delle materie prime, con una maggiore spesa per l’energia pari a oltre 200 euro in più l’anno a famiglia.

“Un rincaro così astronomico sarebbe un serio freno alla ripresa economica, innalzando i costi delle imprese e gravando pesantemente sulle tasche delle famiglie, con effetti deleteri sulla ripartenza dei consumi” ha attaccato il responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori Marco Vignola.