Economia

Vertenza Whirlpool: presidio fisso dei lavoratori sotto la sede del Mise

I lavoratori Whirlpool stanno organizzando un presidio fisso con le tende sotto la sede del Ministero dello Sviluppo economico per cercare di scongiurare la dismissione del sito di Napoli est, ultimo presidio industriale del quartiere. Quello che inizia oggi sembra essere un ultimo estremo tentativo dopo la chiusura della società americana che ha confermato, in più di una occasione, che i licenziamenti ci saranno e la fabbrica sarà chiusa. L’avvio dei licenziamenti per i circa 350 operai specializzati nella produzione di lavatrici di alta gamma, è dunque sempre più vicino. “Noi da qui non ce ne andiamo”, “Napoli non molla”, “Risposte-risposte” gridano i lavoratori. “Noi da qui non ce ne andremo finché non uscirà una soluzione per Napoli”, dice Donato Aiello, Rsu Fiom Napoli Whirlpool, durante il corteo. “Noi aspettiamo risposte serie, sono passati tre governi e non si trova una soluzione per il sito di Napoli dove, si sa, sarà una chiusura anomala perché l’azienda sta guadagnando. Noi non abbiamo avuto nessuna proposta sul tavolo”, aggiunge. La protesta degli operai è iniziata nel maggio del 2019 e ancora non sortisce nessun risultato positivo. Così hanno deciso di installare un presidio fisso sotto la sede del Ministero dello Sviluppo economico.

Hanno già iniziato a montare e non se ne andranno fino a che non arriveranno risposte concrete. “Siamo l’Italia che resiste, non ci fermeremo – dicono gli operai – Siamo l’Italia che resiste all’arroganza delle multinazionali e non ci fermeremo fino a quando non sarà ritirato il provvedimento di licenziamento e non sarà trovata una soluzione concreta per salvare questo stabilimento. Lottiamo per le nostre famiglie e per tutti gli operai che si trovano nelle nostre stesse condizioni”. “Sono passati tre governi e nessuno ha fatto niente – racconta un’operaia, che indossa la maglietta simbolo della vertenza ‘Whirlpool Napoli non molla’ – Ti senti abbandonato a te stesso, ti domandi: ‘Ma lo Stato dov’è? Noi continuiamo a combattere”.

Nei giorni scorsi i lavoratori della Whirlpool si erano appellati direttamente al Capo dello Stato chiedendo a Sergio Mattarella “un diretto interessamento” alla vicenda del sito di via Argine. Ma sembra che fino ad ora non siano giunte risposte. Quindi la scelta del presidio permanente per fare pressione sul Mise affinchè riapra il tavolo bilaterale di confronto e dettagli il progetto di hub tecnologico che sembra poter decollare per l’area di Napoli. “Il Mise non può continuare a tergiversare, ma deve finalmente illustrare una soluzione che garantisca la ripresa produttiva nello stabilimento di via Argine”, ripete  la Uilm.