Politica

Green Pass. Orlando: Evitato nuove chiusure. Non escluso l’obbligo vaccinale

Dopo l’obbligo del green pass a partire dal 15 ottobre resta sul tavolo del governo il tema dell’obbligo vaccinale. Rappresenta l’ultima spiaggia e per evitarla serve l’aumento della platea dei vaccinati: il certificato verde resta pur sempre un invito, un ‘obbligo soft’ alla corsa al vaccino, va perorata ma bisogna scongiurare la parola ‘obbligo’. La strada maestra resta, dunque, quella del green pass. Un concetto ribadito dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in una intervista rilasciata alla Stampa. L’obbligo vaccinale è “un’ipotesi che non può essere esclusa, ma mi auguro di non arrivare a quel punto per non scavare una trincea ancora più profonda nella nostra società, tra vaccinati e non”. Secondo l’ex segretario del Pd, l’estensione del green pass sta “dando una bella spinta e credo che nei prossimi giorni i numeri mostreranno un risultato positivo”. Sicuramente, continua il ministro, con l’estensione del certificato verde “sia stato scongiurato il rischio di nuove chiusure e si consenta di svolgere varie attività con standard di sicurezza ancora più elevati. Si creano le condizioni per usare spazi sociali e mezzi di trasporto con più tranquillità, favorendo migliori risultati economici”. E tra le attività che potrebbero giovare di questo strumento ci saranno “i cinema ed i teatri”.

Orlando non teme ricorsi su quanto stabilito dall’esecutivo sul green pass perché “ci sono tutti i presupposti giuridici perché questo strumento sia utilizzato. Abbiamo chiarito con nettezza che l’obbligo non può essere collegato a procedure disciplinari o rappresentare un rischio di licenziamento. Capisco la preoccupazione di chi non è vaccinato, ma credo sia giusto considerare anche la preoccupazione di chi è vaccinato e vuole andare in ufficio con tranquillità”.

E poi una riflessione sulle tensioni tra i partiti di governo alla vigili dell’approvazione del dl sul certificato verde. Il dito è puntato nei confronti della Legga. “Credo che il lavoro impostato vada portato avanti e che i colleghi della Lega abbiano dato il loro contributo. Ma è chiaro che la convivenza, dal punto di vista politico, è imbarazzante. E se la Lega decidesse di muoversi diversamente, non mi metterei a piangere e non mi strapperei i capelli”.