CronacaItalia

Finti contributi a istituti e case di cura, 77 indagati

Bloccata una banda di truffatori seriali responsabile in tutta Italia di 148 truffe, ai danni di istituti religiosi e case di riposo. disposto il sequestro per equivalente per 254 mila euro. Otto obblighi di dimora e altri 69 indagati. I carabinieri del comando provinciale di Siracusa, coordinati dal procuratore aggiunto Fabio Scavone e dal sostituto Salvatore Grillo, hanno sottoposto all’obbligo di dimora 7 persone (quattro residenti nel Siracusano e tre nel Torinese) accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe. Sono in corso le ricerche di un altro destinatario della misura. Sono stati denunciati in stato di libertà ulteriori 69 soggetti, che dietro compenso (generalmente variabile dai 200 ai 400 euro), procuravano carte ricaricabili, schede telefoniche per contattare le vittime e notizie utili. Al centro 148 truffe commesse dal 5 settembre 2014 al 5 febbraio 2019. Gli istituti religiosi, molti dei quali ricomprendenti scuole paritarie o case di cura/assistenza convenzionate, venivano contattati da persone che asserivano di essere impiegati regionali, provinciali o comunali, direttori e impiegati di banca o di uffici postali e preannunciavano l’avvenuto stanziamento, in favore degli stessi istituti, di somme variabili di denaro, nell’ordine di qualche decina di migliaia di euro, a titolo di contributo per le attività scolastiche o sportive, rimborsi, donazioni di benefattori contributi pensionistici.

Carpita la fiducia dell’interlocutore, gli indagati riferivano che l’ente erogatore aveva erroneamente stanziato una somma maggiore rispetto a quella spettante, motivo per il quale veniva chiesta l’immediata restituzione delle somme eccedenti (in genere da mille a tremila euro), condizione per ricevere il contributo completo. Le vittime ‘restituivano’ le somme di denaro tramite vaglia postali veloci o mediante ricariche postepay intestati a complici; dopo, recandosi presso i rispettivi istituti di credito per la riscossione delle sovvenzioni, si rendevano conto della truffa. In questo modo gli indagati hanno ottenuto 254 mila euro. L’indagine ha preso le mosse dalla constatazione del significativo aumento, a partire dai primi mesi del 2017, delle truffe ai danno di istituti religiosi su tutto il territorio nazionale e ha portato al riconoscimento di una associazione per delinquere operante nel territorio siracusano finalizzata alla commissione di truffe in tutta Italia. Disposto anche il sequestro di 21 conti correnti riconducibili agli indagati. Durante le perquisizioni sono state sequestrate 10 carte di credito/debito, ulteriori 8 carte ‘vergini’ per la clonazione provviste di microchip e 16 mila euro in contanti. Tre sono risultati percettori di reddito di cittadinanza, per i quali è stata proposta la revoca del beneficio.