Cronaca

Covid-19 e influenza, come conviveremo con i due virus

Abbiamo imparato il valore della prevenzione. Con Covid-19 abbiamo capito di avere precauzioni, continuare a mantenere i distanziamenti, utilizzare gli strumenti di protezione individuale, soprattutto in caso di luoghi chiusi o affollati, e di igienizzare mani, superfici e ambienti.

Oggi, stando ad un sondaggio condotto da Human Highway per Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, più di quattro italiani su cinque puntano sulla prevenzione. Ma cosa fare quando possono circolare assieme il virus Sars-CoV-2 e i tradizionali virus influenzali?

“Con l’avanzamento della campagna vaccinale e l’allentamento delle restrizioni, infatti, il virus dell’influenza avrà maggiore possibilità di circolare – è la previsione di Fabrizio Pregliasco, Ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore sanitario I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi.

Per questo c’è da attendersi un aumento dei casi, anche se le misure di prevenzione e i comportamenti adottati per limitare la diffusione del Sars-CoV-2 continueranno ad avere un ruolo importante sulla diffusione dell’influenza. Insomma: bisogna puntare sul vaccino.

“La vaccinazione antinfluenzale rimarrà fondamentale come forma di protezione per sé stessi e per tutelare i soggetti più deboli da eventuali complicanze dell’influenza e, in una situazione di convivenza con il Covid-19, resterà particolarmente utile “nella diagnosi differenziale tra i due virus – racconta l’esperto.

“Questo – segnala Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – “soprattutto se si considera l’attuale incidenza della variante Delta e la sua sintomatologia di esordio che risulta essere meno legata alla dispnea delle basse vie respiratorie ma interessa maggiormente le alte vie aeree rendendo le due malattie respiratorie virali in alcuni casi sovrapponibili”.

Come comportarsi con i sintomi

Al manifestarsi dei primi sintomi influenzali, Cricelli consiglia di segnalare il caso al proprio medico il quale, già a un primo colloquio telefonico, potrà fornire indicazioni e consigli.

“È, inoltre, raccomandato evitare gli spostamenti, o meglio rimanere a casa, possibilmente isolandosi, per limitare il più possibile i contatti con le altre persone, in forma preventiva- ricorda.”

Se si riscontra una sintomatologia influenzale riconducibile sia al Covid-19 che all’influenza stagionale, potrebbe avere significato l’impiego di “tamponi combo con diagnostica in tempo reale”: “Si tratta di tamponi con doppio reagente (uno per test Covid antigenico e uno per i virus antinfluenzali) che abbiamo iniziato a distribuire e a utilizzare già a partire dallo scorso anno; in vista dell’arrivo della stagione influenzale potrebbero essere uno strumento molto utile, ovviamente aggiornati allo scenario attuale, da distribuire ai Medici di Medicina Generale – ricorda.”

Una volta accertata la causa dei disturbi, in caso di influenza secondo Pregliasco “ci si può affidare ai farmaci di automedicazione”. In particolare, in caso di febbre, “affidarsi ai medicinali senza obbligo di ricetta ad azione antipiretica; in caso di diversi sintomi allo stesso tempo, a farmaci che contengono più principi attivi da modulare sempre in base all’intensità della sintomatologia” – ricorda.

“L’obiettivo deve rimanere sempre quello di attenuare i sintomi influenzali e tenerli sotto controllo, senza mai “coprirli”, così da poterne valutare l’entità monitorando l’evoluzione della malattia.”

Secondo l’indagine, peraltro, alla comparsa dei sintomi influenzali, il 42,9% degli italiani ritiene che la cosa più saggia sia mettersi a riposo, assumere farmaci da banco e contattare il medico solo se dopo 3 giorni non si nota un miglioramento, un atteggiamento diffuso soprattutto tra la popolazione femminile: il 46,6% delle donne dichiara, infatti, di assumere farmaci di automedicazione solo se la situazione non migliora dopo qualche giorno, contro gli uomini che tendono ad assumere comportamenti a loro giudizio più risolutivi ma non sempre corretti, come ricorrere all’antibiotico.

A essere meno avventati, inoltre, sono i giovani sotto i 24 anni, che dichiarano di andare in allarme alla comparsa di più sintomi tra spossatezza, mal d’ossa, raffreddore, mal di testa e febbre.