Mondo

Principe Carlo e spilla di papavero rosso

Al G20 di Roma, così come a Glasgow e in altre occasioni, il principe Carlo e il premier britannico Boris Johnson indossano una spilla a forma di papavero rosso appuntata sul bavero della giacca. Cosa sta a significare?

Il papavero rosso è il simbolo del Remembrance Day o ‘Poppy (papavero) Day’: giorno in cui i Paesi del Commonwealth, l’11 novembre, ricordano i caduti della Prima Guerra Mondiale e per estensione i morti di tutte le guerre. E’ un giorno della memoria.

Ad indossarlo, in ricordo dei caduti canadesi, è anche il primo ministro Justin Trudeau. E la duchessa di Cambridge Kate Middleton.

Dal 1922, a Richmond, nel Surrey, la Poppy Factory, una ditta-charity, realizza ogni anno circa 36milioni di papaveri artificiali con cui costruisce 80.000 corone. I papaveri indossati da tutta la Famiglia Reale arrivano appunto dalla Poppy Factory.

La fabbrica inizio’ la sua attivita’ dando lavoro ai veterani di guerra.

Il papavero e’ stato scelto come simbolo del Remembrance Day perché è il primo fiore a sbocciare sui campi di battaglia, come scrisse anche De Andrè ne ‘La canzone di Piero’: “Dormi sepolto in un campo di grano/non è la rosa non è il tulipano/che ti fan veglia dall’ombra dei fossi/ma sono mille papaveri rossi…”.

Inoltre, ogni anno nel Regno Unito un papavero-gioiello, creato dai piu’ prestigiosi orafi d’oltremanica, viene messo all’asta durante il Poppy Ball ed il ricavato viene destinato alla Royal British Legion. Anche la duchessa di Cornovaglia, Camilla Perker, a New Delhi scelse di appuntare sul suo vestito non un poppy artificiale ma una spilla-gioiello che rappresenta un papavero stilizzato.

E’ ancora impressa nella mente dei londinesi e dei tanti turisti che nel 2014 visitarono Londra l’installazione Blood Swept Lands and Seas of Red (“Il sangue dipinse le terre e i mari di rosso”) dedicata ai soldati inglesi caduti nella Prima guerra mondiale che piantò nel fossato della torre di Londra 888.246 papaveri di ceramica, uno per ogni soldato morto, poi venduti per 25 sterline l’uno, soldi dati in beneficenza.