CronacaItalia

Circonvenzione incapace da 2 mln: arrestato funzionario Poste

Con le accuse di circonvenzione di incapace e di truffa aggravata ai danni di due anziani coniugi (uno dei quali analfabeta), a Lauria (Potenza), la Guardia di Finanza ha arrestato un funzionario delle Poste Italiane a cui sono stati anche sequestrati circa 2,2 milioni di euro. Nell’ambito della stessa operazione delle Fiamme Gialle della Compagnia di Lauria, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lagonegro (Potenza), sono indagati, per il concorso in truffa aggravate e riciclaggio, il direttore e un funzionario dell’ufficio postale di Lauria superiore e, per falsa testimonianza al pubblico ministero, un’altra persona.

Successivamente si è appreso che i 2,2 milioni di euro sono stati sequestrati a due fratelli e non (come scritto in precedenza) al funzionario delle Poste italiane arrestato. I due fratelli, di Lauria (Potenza), infatti erano i beneficiari di polizze vita, per un totale di 1,3 milioni di euro, accese nel 2017 nell’ufficio postale di Lauria superiore, con fondi “che provenivano da una presunta donazione da parte dei due anziani coniugi, loro prozii”. Nel corso delle indagini è stato accertato “lo stato di analfabetismo di uno dei coniugi”, mentre l’altro, “all’epoca dei fatti versava – è specificato in un comunicato della Gdf – in condizioni di inabilità fisiche e mentali”. Le Fiamme Gialle hanno inoltre ricostruito che “tutte le operazioni finanziarie” fatte per accendere le polizze vita erano “del tutto illecite e perpetrate con la necessaria connivenza di funzionari e dipendenti postali”. Sono state “individuate ulteriori operazioni finanziarie anomale, tese alla sottrazione di fondi agli anziani coniugi, perpetrate nel 2016 e in anni precedenti. Tutto ciò – è sottolineato nella nota – avveniva in violazione delle norme antiriciclaggio, relative all’adeguata verifica della clientela, all’identificazione degli esecutori delle operazioni e dei titolari effettivi da parte dei dipendenti dell’ufficio postale di Lauria Superiore”. In totale sono state “sottratte illecitamente somme per oltre due milioni di euro”.