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Migranti: in 114 su ocean viking, serve un porto

“Centoquattordici sopravvissuti sono bloccati a bordo della Ocean Viking senza alcuna soluzione certa per il loro sbarco, una settimana dopo essere stati salvati nel Mediterraneo centrale. Gli stati di ansia ed esasperazione sono sempre più diffusi tra le persone soccorse. Sos Mediterranee chiede alle autorità marittime di assegnare un porto per il loro sbarco senza ulteriori ritardi”. L’appello è contenuto in una nota. Nel comunicato si spiega che “dopo due settimane di cattive condizioni meteorologiche che impedivano le partenze dalle coste della Libia, il tempo è migliorato e le partenze dei gommoni artigianali sono ricominciate dalla settimana scorsa. Più di 160 persone – si calcola nel testo – sarebbero morte in due naufragi al largo della Libia.

La nota prosegue rendendo noto che “le navi civili di salvataggio come la Geo Barents, la Sea-Eye 4, la Rise Above e la Ocean Viking hanno soccorso oltre 800 persone da diverse imbarcazioni in difficoltà. All’alba del 16 dicembre – si legge ancora nel comunicato -, la Ocean Viking – la nave di soccorso che Sos Mediterranee noleggia in collaborazione con la Federazione Internazionale della Croce e Mezzaluna Rossa (Ifrc) – ha soccorso 114 persone da un gommone in difficoltà in acque internazionali al largo della Libia. Tra loro ci sono donne che viaggiano da sole, due bambini sotto gli otto anni e due neonati. Una settimana dopo il loro salvataggio, sono ancora in mare senza alcuna certezza sul loro sbarco”. “Nonostante la massima cura prestata dalle squadre della Ocean Viking, i segni di stanchezza, esaurimento e ansia stanno aumentando tra i sopravvissuti”, si denuncia nella nota. “La loro disavventura in mare deve finire: l’interminabile incertezza che arriva dopo aver rischiato di morire deve giungere al termine. Secondo il diritto marittimo, i soccorsi sono completi solo quando i sopravvissuti sono sbarcati in un luogo sicuro (Place of Safety). La durezza delle condizioni climatiche invernali in mare, con basse temperature e umidità, rappresentano un’ulteriore difficoltà”.