Politica

Draghi al Quirinale, Gentiloni a Palazzo Chigi

Rino Formica, ex ministro socialista e politico di lungo corso, in un articolo sul quotidiano Domani analizza l’attuale situazione e dipinge uno scenario fosco. A suo avviso siamo ben oltre ciò che la Costituzione consente. Ci stiamo piegando a vivere in uno stato di perenne eccezione. E in relazione alle paure che si diffondono – sanitarie ed economiche – preferiamo affidarci alla coppia salvifica Draghi-Mattarella. Invece presidente del Consiglio e presidente della Repubblica sono ruoli distinti e distanti.

«L’elezione del nuovo presidente della Repubblica», confida alla Verità un esponente del M5s, «sarà caratterizzata dalla paura. No, non quella di Omicron: quella del voto anticipato. Se non c’è la certezza di un nuovo governo sufficientemente stabile nel caso dell’elezione di Draghi alla presidenza della Repubblica», «non possiamo dare nulla per scontato».

“Per questo – conclude –  è urgente tornare al giudizio popolare che ripristina la separazione dei poteri e consente il controllo sui singoli poteri, e cioè alle forme di organizzazione della democrazia che la Costituzione ci ha dato. Oggi siamo in piena violazione dell’ordinamento previsto dalla Costituzione. La democrazia è fondata sulla divisibilità del potere. La vita di coppia delle istituzioni non è ammessa”.

Paolo Gentiloni: è questo il nome che nelle ultime ore  si va imponendo tra i partiti di maggioranza come possibile successore di Draghi a Palazzo Chigi. 

Ora però viene fuori un altro nome, quello del commissario europeo Paolo Gentiloni. “Sono calcoli – scrive La Stampa – fatti all’interno di uno scenario che è ben presente anche a Draghi. Molto probabilmente il leader della Lega Matteo Salvini lascerà la maggioranza, permettendo così agli altri partiti di compattarsi nella cosiddetta coalizione Ursula, ispirata cioè a quella che ha eletto la presidente della Commissione Ue Von der Leyen. Resta da capire cosa farà Forza Italia, ma sembra certo che dal governo non si sfileranno i centristi di Coraggio Italia e di Iv. L’idea di un esecutivo politico, con un premier politico, prende sempre più largo, nella convinzione che uno schema tecnicosarebbe molto più esposto alle intemperie dell’anno elettorale che chiuderà la legislatura”.