Politica

Il PNRR in Sicilia, una montagna di soldi che partorisce tanti topolini

Le carenze di posti letto, l’insufficienza del personale medico e infermieristico, gli accorpamenti degli ospedali e delle altre strutture sanitarie sono tutte conseguenze della logica dello smantellamento della sanità pubblica e territoriale. Con la trasformazione delle unità sanitarie in aziende, il Sistema Sanitario Nazionale ha introiettato la logica perversa del profitto anche in un servizio essenziale come la tutela della salute e, oggi, la sanità è organizzata in base a costi e ricavi e non con una pianificazione che metta al primo posto i bisogni dei cittadini e dei territori. In questi anni sia la Regione sia il Governo (e praticamente tutti i partiti dal M5S, al PD, alle varie destre) con tale visione hanno voluto, perseguito e implementato questa politica perversa di ridimensionamento dei presidi ospedalieri più piccoli a vantaggio dei grandi ospedali metropolitani sganciati dal territorio e con pochi posti letto ad alta specializzazione. Oggi il PNRR regionale parla di “Ospedali di Comunità”, “Case di Comunità” e di “Centrali Operative Territoriali” ma è solo un artificio nominalistico che segue lo spoglio di personale e attrezzature dei piccoli e medi ospedali già esistenti. Al contempo, la distruzione della sanità pubblica e i conflitti d’interesse trasversali e capillari hanno aperto la strada alla sanità privata che si occupa solo degli esami e delle patologie remunerative aggravando ancora di più il finanziamento delle strutture pubbliche.