CronacaSalute

Vaiolo delle scimmie: i casi salgono a tre. Vaia: Nessun allarme, virus già sequenziato

I casi di vaiolo delle scimmie in Italia salgono a 3 e sono tutti in carico all’Istituto di malattie infettive Spallanzani di Roma. “Ho appena ricevuto notizia dal Seresmi (Servizio regionale per la sorveglianza delle malattie infettive) che anche gli altri due casi sospetti correlati con il caso zero italiano, sono stati confermati. Pertanto salgono a 3 i casi di vaiolo da scimmie, tutti presi in carico dall’Istituto Spallanzani. Ho aggiornato il ministro Roberto Speranza sull’evoluzione della situazione”, dice l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.  “La situazione è assolutamente sotto controllo. I casi sono stati identificati grazie a un sistema di sorveglianza collaudato, il Seresmi. Desidero e sono qui per ringraziare del lavoro lo Spallanzani, ringrazio i cercatori di virus. Ogni caso riscontrato ha una decina di contatti, dunque lo screening riguarda 30 contatti. Noi contiamo che nelle prossime ore si possa completare questo lavoro che è importante”, conclude l’assessore alla Sanità del Lazio. I pazienti positivi al vaiolo sono giovani e “sono in discrete condizioni e di buon umore, sono arrivati da soli qui consapevoli del problema. Al momento non possono ricevere visite, perché in isolamento per il rischio di poter contagiare”, ha spiegato Andrea Antinori, direttore dell’Unita Immunodeficienze virali dello Spallanzani, al termine della conferenza stampa all’istituto. “Primo messaggio da dare: nessun allarme. Situazione da tenere sotto controllo ma non desta allarme”, spiega il Direttore generale dello Spallanzani, Francesco Vaia. “La trasmissione uomo-uomo caratterizza buona parte dei casi riscontrati. Non si può definire come una malattia a trasmissione sessuale e che riguarda in particolare gli omosessuali. Al momento sappiamo che riguarda i contatti stretti”. “Questa non è una nuova malattia e non deve destare allarme. È un vaiolo minore. Ha una sintomatologia più lieve del vaiolo tradizionale.  La buona notizia è che lo abbiamo preso, credo in tempo. Lo abbiamo già sequenziato. Lunedì o martedì lo isoleremo. Da lì potranno partire le classiche prove per vedere se il vaccino attualmente disponibile può essere neutralizzante o meno. La scienza va avanti”, ha spiegato Francesco Vaia su Rai Radio1. Tutti coloro che hanno già eseguito il vaccino contro il vaiolo ha aggiunto non dovrebbe correre nessun rischio. “Da qui a dire: vacciniamoci tutti in questo momento, ce ne corre: piano. Se ci saranno le evidenze e se ci saranno le esigenze saremo i primi a dirlo”. Sui sintomi del vaiolo Vaia suggerisce di osservare “la pelle  se ci dice qualche cosa. Se c’è qualche macchia. Ovviamente c’è febbre, spossatezza. Questi i sintomi più comuni ma non c’è una sintomatologia grave. Sono sereno rispetto al futuro”.