Politica

Conte: Non facciamo cadere Draghi, no a governo unità nazionale dopo il voto

Il M5S non farà cadere il governo guidato da Mario Draghi. Ma dopo le elezioni del 2023 il Movimento dice no ad un nuovo esecutivo di unità nazionale. Chi vince governo. E’ questa la strada politica indicata dal presidente del M5S, Giuseppe Conte, al forum dell’Ansa.

“Noi lavoriamo e facciamo proposte politiche, quando rivendichiamo di essere ascoltati lo facciamo per delle cose come il superbonus, la politica dei redditi, noi ci battiamo per la transizione ecologica, perché si moltiplichino le comunità energetiche, ci meravigliamo di non essere ascoltati quando non lo siamo. Ci dicano perché no alle nostre proposte. Noi non vogliamo far fibrillare il governo ma ci sembra assurdo che si predichi la transizione ecologica e poi non si sia conseguenti”.

“Con il Pd alla luce dell’esperienza concreta fatta con governo Conte 2 c’è un rapporto privilegiato. Non è ancora un’alleanza in senso stretto, ci sono questioni politiche su cui ci misuriamo a beneficio degli elettori. Se ci sono divergenze non possiamo metterle sotto il tappeto. In Sicilia c’è una prospettiva concreta di lavoro insieme e quindi si è posto il problema di come individuare i protagonisti del progetto. Stiamo valutando il ragionamento delle primarie, per noi sarebbe un esperimento nuovo, ci stiamo lavorando. Per il Pd la novità sarebbero invece le primarie on line. Ci saranno dei tocchi di novità che apporteremo. Nessuno si deve avvantaggiare di queste regole, tutti devono avere la possibilità di poter competere”.

“Non metto in dubbio che ci siano alcuni protagonisti della vita politica che sperano che ci sia confusione in modo che siano sempre al centro delle danze. Noi non possiamo augurarci un governo di unità nazionale dopo le elezioni. Il governo è nato prima per l’emergenza pandemica, ora c’è un’emergenza bellica. Ma un progetto politico da Leu alla Lega – ha chiarito Conte – mi pare complicato da definire. Noi in modo costruttivo stiamo dando un contributo per andare avanti però nel contesto di un governo di emergenza”. Il futuro del centro sinistra e di quel campo largo è, dunque, tutto ancora da costruire. “L’alleanza deve essere competitiva e non deve chiudersi in sé stessa e aprirsi alle forze sane del paese, non mi sembra che Renzi risponda a questi requisiti, anche avviluppato in questioni affaristiche. In quanto a Calenda dichiara costantemente che non vuole lavorare con i 5 stelle e così ci ha risolto il problema. Ovviamente serve coesione per tenere insieme una coalizione. Sarebbe frustrante tradire le aspettative dei cittadini, allora meglio stare all’opposizione. Noi chiediamo ai cittadini un voto su un progetto politico”.

“Con la riduzione del numero dei parlamentari avremo un rischio di crisi di rappresentatività. Una legge proporzionale potrebbe offrire un maggior raccordo tra governati e governanti”. Sulla possibilità di modifica del testo di legge, il presidente del M5S si augura che un aiuto possa venire dal centro destra. “Da loro possono venire dei ragionamenti, un confronto può esserci. Aspettiamo le amministrative e potrò essere più preciso e tastare il terreno in modo più effettivo. Nel centrodestra ci sono vari movimenti, c’è una sana competizione che forse c’è sempre stata ma ora è più chiara”.

“Ho vissuto questi 100 giorni con una forte preoccupazione, dopo due anni e più di pandemia non ci meritavamo questa guerra in Europa. Dobbiamo concentrare tutti gli sforzi per un negoziato in modo da costringere tutti, non solo le parti in conflitto, a sedersi intorno ad un tavolo fino a quando non sarà firmato un accordo onorevole che preveda la cessazione dell’ostilità, il ritiro delle truppe russe, una dignitosa soluzione politica”, ha detto Conte. “La risoluzione viene scritta dai parlamentari non voglio anticipare i contenuti, deve nascere dal dialogo tra le forze in Parlamento. La nostra posizione è chiara, l’Italia deve concentrare tutti gli sforzi per una soluzione politica, abbiamo contribuito con tre forniture di armi, ora ci sembra che il nostro apporto sia più prezioso sul piano diplomatico”. 

“Il movimento M5s ha detto sì alle sanzioni economiche e finanziarie, e continueremo a dire sì. Ma non dobbiamo continuare a pensare che stiamo sconfiggendo la Russia attraverso le sanzioni”, ha aggiunto Conte parlando e spiegando che l’embargo deciso dall’ultimo Consiglio europeo non basata. “Serve varare un energy recovery fund, con stoccaggi comuni, in caso contrario non si riuscirà a gestire questo momento di grande emergenza energetica”. E continua. “Lo dissi a Draghi quando lo incontrai per le questioni sull’aumento delle spese militari: si prefigurava una situazione economica drammatica, dalle bollette ai costi dei generi alimentari, con una prospettiva di severa recessione. Abbiamo già il 12% di lavoratori poveri con paghe da fame. In più c’è un ceto medio che continua ad impoverirsi. Perciò dobbiamo intervenire sulle dinamiche salariali. L’extragettito dobbiamo utilizzarlo per alzare la soglia degli stipendi dei lavoratori”.

“Non avverto nessuna esigenza di cambiare simbolo, il M5s deve lavorare in maniera efficace sulla transizione energetica e in prospettiva lo vedo sempre più organizzato capillarmente, anche con i comitati politici, per affrontare tutti i temi sul tappeto. Il movimento deve darsi senza diventare un partito tradizionale dopo essere nato da un momento di rabbia e protesta dei cittadini. La ragione fondativa continuerà ad essere una costante”.

Il numero uno del M5S, spiega la necessità di varare subito un provvedimento sul salario minimo. “Questa è una battaglia da completare subito. Serve per avere un’esistenza dignitosa, bisogna intervenire subito, il progetto di legge è al Senato. Io dico alle altre forze politiche: avete delle osservazioni di fare, confrontiamoci. La legge si può approvare in poco tempo”. “Lavoreremo e proporremo alle altre forze politiche una nostra soluzione sulle pensioni, è una questione che va risolta. La via primaria è agire sull’ampliamento della platea dei lavori usuranti. E su questo si potrà costruire una soluzione sostenibile, tenendo anche conto dell’età anagrafica e dei contributi”.