Politica

Risoluzione Ucraina, Draghi oggi in Senato: accordo vicino nella maggioranza

Nuovo vertice di maggioranza sulla risoluzione sull’Ucraina dopo le sei ore di riunione di ieri per arrivare all’appuntamento di oggi con un testo comune e condiviso. A palazzo Cenci si sono riuniti tutti i responsabili dei partiti che sostengono l’esecutivo guidato da Mario Draghi: per il governo il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà e il sottosegretario di Stato Vincenzo Amendola. Si discute, sostanzialmente, del tema dell’aggiornamento del Parlamento sulle scelte del governo.

Sulla risoluzione “siamo molto vicini. Cercheremo di limare il testo, ci sono alcune esigenze poste dal M5s sull’esigenza di informativa costante del Parlamento. La condividiamo, però bisogna affinare il testo, non possiamo indebolire l’autorevolezza del nostro governo”, ha detto Andrea Marcucci a Radio Anch’io.

“Stiamo lavorando sui dettagli. Il tema non è l’invio di armi ma l’esigenza di una maggiore informazione del Parlamento, sottolineata con forza da una forza politica che ha un confronto interno molto forte. Bisogna anche comprendere le esigenze altrui. E’ un passaggio delicato, al quale è stato dato un peso politico straordinario. Credo debba prevalere il buonsenso, quello che sta facendo il Pd”, fanno sapere i Dem.

Sicuramente, dopo il terremoto che sta mettendo in crisi la tenuta del M5S, la quadra si troverà. Le beghe interne del Movimento saranno risolte nei prossimi giorni.

Mario Draghi oggi in Senato per indicare le linee del governo sul sostegno italiano all’Ucraina in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno non dovrebbe ricevere nessuna sorpresa parlamentare: il presidente del consiglio sarebbe pronto a ribadire di aver già incassato il disco verde del Parlamento sull’invio di armi a Kiev, il posizionamento dell’Italia nello scacchiere internazionale e nell’alleanza atlantica. Ma Draghi, per evitare rotture e scossoni nella sua maggioranza, sarebbe anche pronto ad accontentare il M5S aggiornando il Parlamento ‘costantemente’ sull’evolversi del conflitto russo-ucraino e sulle conseguenti misure da prendere in ambito nazionale ed internazionale.