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Usa: Trump intenta causa contro l’Fbi per il raid a Mar-a-Lago

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha intentato una causa legale contro il Federal Bureau of Investigation (Fbi) ieri, 22 agosto, in risposta al raid di alto profilo che l’agenzia ha effettuato due settimane fa presso la sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. Nell’esposto presentata alla corte del Distretto meridionale della Florida, i legali dell’ex presidente affermano che la perquisizione dell’Fbi e i sequestri di documenti sono stati effettuati sulla base di un “mandato eccessivo”. I rappresentanti di Trump hanno chiesto inoltre che la magistratura nomini uno “special master”, un ufficiale giudiziario terzo che valuti i contenuti del mandato emesso dal dipartimento di Giustizia e dei presunti documenti secretati sequestrati dall’Fbi a Mar-a-Lago. “Il presidente Trump vuole che il procuratore generale (Merrick Garland) sappia che ha ricevuto sdegno da tutto il Paese dopo il raid. Se c’e’ una parola per definire il sentimento diffuso, e’ ‘rabbia’. (…) Vorremmo ci fosse comunicata qualunque cosa possiamo fare per abbassare il calore, per contenere la pressione”, afferma la documentazione presentata dalla squadra legale di Trump, che chiede anche la restituzione di qualunque oggetto o articolo personale sequestrato dall’Fbi al di fuori del perimetro del mandato. “Il presidente Trump, come tutti i cittadini, e’ tutelato dal Quarto emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Le proprieta’ sequestrate in violazione dei suoi diritti costituzionali devono essere restituite immediatamente”, afferma l’esposto. 

Nei giorni scorsi il dipartimento di Giustizia ha comunicato a Trump e ai suoi legali di voler sottoporre la documentazione sequestrata all’ex presidente a un cosiddetto “filter team”, composto di funzionari alle dipendenza del procuratore capo incaricato del caso. I legali di Trump affermano invece che i documenti sequestrati godano della “presunzione di riservatezza” in quanto materiale presidenziale, e per tale ragione debbano essere esaminati da una figura terza. Il dipartimento di Giustizia Usa non ha pubblicato l’affidavit con cui ha autorizzato il raid di due settimane fa, ma indiscrezioni filtrate alla stampa affermano che Trump sia sospettato di essersi appropriato di documenti presidenziali secretati al termine del suo mandato quadriennale alla Casa Bianca. La natura di tali documenti e’ incerta, cosi’ come la reale entita’ dell’eventuale illecito commesso dall’ex presidente, che secondo alcuni esperti potrebbe rischiare l’ineleggibilita’ in vista delle prossime elezioni presidenziali. Trump e i suoi ex collaboratori sostengono invece che l’illecito contestato a Trump non sussista e non sia perseguibile, in quanto lo stesso Trump avrebbe dissecretato i documenti in questione ricorrendo ai suoi poteri presidenziali prima della conclusione del suo mandato alla Casa Bianca.