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Ucraina, Conte: “L’Ue non si sforza per una soluzione”

“Nell’incontro di Ramstein mi sembra che le parole pace e negoziato non siano risuonate. Ormai si dà per scontato che ci si incontra solo per alimentare le strategie militari e programmare nuovi invii – ha aggiunto Conte -. Noi siamo vicini all’Ucraina, sin dal primo momento, come Movimento 5 stelle, abbiamo condannato l’aggressione della Russia di Putin, ingiustificata, assolutamente contraria a qualsiasi principio di diritto internazionale. E abbiamo, anche per questo, sostenuto tutti gli aiuti, anche militari a favore dell’Ucraina. C’era un’evidente asimmetria sul piano militare e non potevamo lasciare sola l’Ucraina. Però, passato un anno, questa strategia militare dove ci sta portando? C’è un deficit di politica. Stiamo abbracciando il rischio di una deflagrazione nucleare? Di una guerra che possa continuare negli anni? Allora l’interrogativo che pongo all’Unione europea, alle nostre democrazie con le nostre opinioni pubbliche che sono molto esigenti, è questo: siamo sicuri che questa strada riusciremo a reggerla? O arriveremo come in Afghanistan, e di botto poi ci renderemo conto che i costi economici e sociali sono insopportabili e abbandoneremo l’Ucraina a se stessa?”. Secondo l’ex premier, “dobbiamo essere intelligenti, avere una visione politica e costruire un percorso per un negoziato di pace. È faticoso, certo. La pace costa, va costruita con sforzi continui, costanti, ma è quella la direzione”.