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Bisignani: ‘Il governo dura un altro anno’

Stamattina Luigi Bisignani ospite del programma di LA7, Coffee Break, ha ancora una volta dato una sua opinione sull’andamento del Governo e una diversa lettura che soltanto, forse, a degli osservatori maggiormente attenti potrebbe non essere sfuggita. 

Bisignani ha lanciato una sua visione sul futuro della Meloni e del suo stesso governo. Più che altro potrebbe essere letta come una ‘profezia’.

Secondo il conoscitore del potere il governo è sicuramente in difficoltà perché non riesce a gestire la mole di lavoro derivante dall’attuazione del Pnrr. Ma, contestualmente al voto sul Decreto Pa e le relative polemiche, commenta come ‘curiosa’ l’intervista dell’ex magistrato su Il Corriere della Sera, Luciano Violante, che di fatto ha difeso, di nuovo, il governo lanciandogli una ‘ciambella di salvataggio’. Da fermo giustizialista Violante, sempre secondo Bisignani, potrebbe aver cambiato la sua visione forse perché penserebbe al Quirinale con una riforma costituzionale. ‘Si nasce incendiari e si muore pompieri’, disse Andreotti e ricorda Bisignani. 

Altro punto cruciale per la vita del governo Meloni potrebbe essere il Mes. Il 30 giugno ci sarà la discussione generale alla Camera della proposta di legge sulla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità. Secondo Bisignani potrebbe diventare un punto o merce di scontro/scambio. A seconda dei punti di vista. Come ricorda l’Europa ha anche un volto prettamente finanziario e vuole metterci con le spalle al muro e vuole la nostra adesione al Fondo Salva Stati. 

All’interno della coalizione Forza Italia è pronta in linea generale a votare a favore, in Fratelli d’Italia potrebbe prevalere una concretezza maggiore rispetto ai tempi dell’opposizione (approvazione del Mes per modifiche al Pnrr) mentre la Lega sembra fermamente contraria all’approvazione senza modifiche.

La paura è che in ballo non sia solo l’ok al Mes ma la stabilità dei nostri Titoli di Stato, quindi un’adesione potrebbe essere d’obbligo. Ma anche qui il condizionale regna. Certo è che, come ricorda Luigi Bisignani, la Meloni è brava a cambiare pelle e nonostante il suo netto ‘no’ da sempre potrebbe cambiare idea. 

Il consenso del governo, o meglio della sua persona, non sarà eterno come ci ricorda, massimo un altro anno. Quello che non funziona intorno a lei è proprio la macchina governativa. La profezia sarebbe quella secondo cui la Meloni, dopo le europee del 2024, sarà costretta a fare due ‘tagliandi’: cambiando dei ministri e poi andando a elezioni anticipate (riforme costituzionali permettendo). Con un’opposizione, che se rimane tale, quasi inesistente potrebbe essere la scelta vincente. Questo lo scenario apocalittico disegnato da Luigi Bisignani. Non ci resta che aspettare e vedere se le sue idee diverranno realtà.