Politica

Pd, vicecapogruppo Ciani: ‘Non mi iscrivo al partito’

Paolo Ciani, nuovo vice-capogruppo del Pd, che ha preso il posto di Piero De Luca, su Repubblica prende le distanze dal suo stesso partito.

In Parlamento è noto perché è l’unico del Pd che ha votato contro le armi all’Ucraina. “Sì, ho votato contro”. Nel gruppo del Pd altri si stanno avvicinando alla sua posizione? “Nel nostro popolo questa discussione c’è, è un fronte molto più ampio di come è rappresentato in Parlamento, nei numeri del gruppo. Il Pd la scorsa legislatura ha fatto una scelta legittima, dopo una novità sconvolgente e mentre sosteneva un governo di unità nazionale, ma ora dopo un anno e mezzo di guerra il partito può evolvere in nuove posizioni. Si può anche cambiare parere. Il no alle risorse del Pnrr per le munizioni è stato un salto di qualità, non sbagliato”.

 “Vedo che le mie dichiarazioni rilasciate a Repubblica suscitano attenzione soprattutto perché sottolineano la mia indipendenza. E’ vero, non sono iscritto al Pd. Ma se mi sono convintamente candidato con la lista Pd-Idp è perché credo che sia possibile in questo Gruppo portare avanti molte delle mie convinzioni per la giustizia sociale e la pace”.

“Le mie parole, quindi, non volevano essere una presa di distanza, ma miravano a sottolineare come alcune miei posizioni non impegnano certo né il Gruppo né il partito. Come è sempre stato per gli eletti indipendenti della sinistra, possono coesistere su alcune specifiche questioni punti di vista diversi senza che questi costituiscano profonde fratture”.

A intervenire è anche la leader dem Elly Schlein, riguardo alle parole di Ciani sull’Ucraina: “Mi sembra che lo stesso Ciani abbia chiarito le sue affermazioni. Affermazioni che ha fatto non come Pd ma a nome del suo partito Demos, che ha corso con il Pd alle politiche. Quindi mi sembra che abbia già risposto Ciani. La linea del Pd è ben chiara ed è quella”.

“Ci tiene a sottolinearlo, non è iscritto e non si iscriverà al partito di Elly Schlein, che l’ha scelto….”, scrive Repubblica, spiegando che Ciani è iscritto al suo movimento, “Demos”, “che è un partito a tutti gli effetti, iscritto al registro dei partiti e che chiede il 2xMille’’

 “Demos è il mio partito. Il nostro gruppo si chiama Pd-Italia democratica e progressista, che rappresenta forze politiche che si sono unite al momento delle elezioni di settembre alla lista del Pd. Ma in molte elezioni locali abbiamo continuato a partecipare col nostro simbolo, come alle ultime regionali del Lazio. La nomina mi onora, è un riconoscimento importante. Demos è un partito a tutti gli effetti, chiederemo il 2xMille. E non mi iscrivo al Pd, a differenza dei colleghi di Articolo 1. Non saremo ovviamente in contrapposizione, anzi. Ma sono convinto che il centrosinistra debba avere un’area plurale in grado di arrivare al 51% e il Pd da solo, mi auguro, può arrivare al 30%, ma non basta”.

“Faccio parte della comunità di Sant’Egidio da quando ho 14 anni, non è che sono vicino, è proprio la mia vita. Da quando ho iniziato a fare politica però ho distinto gli ambiti, perché Sant’Egidio è una realtà ecclesiale, Demos una forza politica. Sicuramente è stato un segno di attenzione da parte della segretaria ai cattolici in generale, ma io non sono del Pd, quindi non posso dire: ora i cattolici si sentono a casa nel Pd”.  Paolo Ciani è contrario all’utero in affitto: “Sono contrario, penso alle posizioni del mondo cattolico ma anche a quelle di un pezzo di mondo femminista. Conoscendo bene il Sud America, so come questa pratica si trasformi nello sfruttamento di donne povere, una mercificazione del corpo. Ma non amo fare battaglie ideologiche, quindi sono favorevole alla registrazione dei figli di coppie Lgbt+. E il reato universale per la Gpa proposto dalla destra mi sembra proprio questo, una battaglia ideologica. Sbagliata”.