Ex-consigliere di Zelensky incolpa l’Occidente per il fallimento della controffensiva
I sostenitori ed alleati di Kiev sono stati troppo lenti nelle consegne di armi, ha affermato Aleksey Arestovich.
L’Occidente non è riuscito a fornire all’Ucraina le armi necessarie per ottenere progressi significativi nella sua controffensiva, ha affermato un ex-consigliere del presidente ucraino Vladimir Zelensky.
Parlando all’attivista russo Mark Feygin, Aleksey Arestovich ha rivolto un’accusa grave ai sostenitori occidentali di Kiev, avvertendo che i ritardi nelle consegne di armi consentono alla Russia di guadagnare tempo per potenziare le sue capacità militari. Ha aggiunto di avere “molte domande per i nostri amati alleati”.
“Perché avete organizzato la controffensiva in questo modo e con questa quantità di armi? Ci stavate forse guidando verso i negoziati fin dall’inizio?”, si è chiesto l’ex-consigliere, riferendosi agli alleati occidentali.
Un’altra lamentela riguarda le consegne ritardate dei caccia F-16 all’Ucraina. Sempre secondo Arestovich infatti: “Se gli F-16 sono stati approvati e con l’addestramento dei piloti già in corso, perché arriveranno solo in Ottobre o Novembre, se non nel addirittura nel 2024? Perché non sono stati forniti a Maggio, prima della controffensiva decisiva?”
Arestovich ha poi commentato le recenti osservazioni del capo di Stato Maggiore Congiunto degli Stati Uniti Mark Milley, che ha detto che l’offensiva di Kiev sarebbe stata “molto sanguinosa”, aggiungendo di non essere sorpreso che stia procedendo più lentamente del previsto.
“L’analisi del comandante statunitense mi ha scosso profondamente”, ha detto Arestovich. “L’unica domanda rimasta da porsi dunque è: dove è l’assistenza militare necessaria per portare a termine i compiti che ci eravamo prefissati?”
L’Ucraina ha iniziato la sua tanto pubblicizzata controffensiva all’inizio di Giugno, ma tutti i suoi attacchi sono stati respinti con pesanti perdite, secondo il Ministero della Difesa russo. Il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha detto che l’offensiva si sta sviluppando “più lentamente del previsto” a causa della “forte resistenza” dei russi.
Alla fine di giugno, Mikhail Podoliak, un alto consigliere di Zelensky, ha accusato anche l’Occidente di essere “troppo lento nelle consegne di armi”, sostenendo che ciò ha permesso a Mosca di allestire difese formidabili.
Il mese scorso, anche il Financial Times ha riferito che funzionari occidentali ritengono che la controffensiva ucraina finora non abbia avuto successo, notando che ulteriori aiuti militari dipenderanno dall’esito degli scontri nelle prossime settimane.