Musica

Addio a Marcello Colasurdo

È morto un grande interprete della tammurriata: Marcello Colasurdo massimo cantore delle tradizioni di Napoli e della Campania. Si è spento all’età di 68 anni; già da tempo le sue condizioni di salute erano precarie a causa di una lunga malattia. Anima viva della Candelora e della Juta, figlio di Mamma Schiavona, guida per il popolo della tammorra. “È meglio ‘na tammurriata ca ‘na guerra”: questo era il suo motto. Esponente della tradizione popolare più autentica, dal 2020, cittadino onorario di Ospedaletto d’Alpinolo, voce storica degli Zezi di Pomigliano d’Arco, formazione di cui è stato componente per diciotto anni, dal 1996 era leader dei Marcello Colasurdo Paranza. Nel 2000 ha realizzato il disco “Aneme perze” con gli Spaccanapoli per l’etichetta Real Word, di Peter Gabriel.  In Campania e nel resto d’Italia, si è esibito un’infinità di volte. È stato attore nei film di Federico Fellini e John Turturro, Ricordiamo le tante collaborazioni dal vivo e in studio con i rappresentanti della musica popolare italiana: Nuova Compagnia di Canto Popolare, Almamegretta, Enrico Capuano, Modena City Ramblers, Daniele Sepe, 99 Posse, Orchestra Popolare Campana. “Adesso alzate le vostre tammorre nell’alto dei cieli e suonate per me. Io da lì continuerò a suonare per voi nei cerchi della terra e dei Campi Elisi. Grazie a tutti per l’amore che mi avete dato”: questo il post “in prima persona” apparso sul profilo Facebook per annunciare la morte di Marcello Colasurdo. A scriverlo, qualcuni dei tantissimi fans, che ha immaginato il pensiero del musicista. Colasurdo non ha mai smesso di pregare la Madonna di Montevergine e di sperare che un giorno sarebbe tornato a percorrere la Scala Santa del Santuario: nonostante l’intervento all’Ospedale Moscati non gli avesse giovato quanto sperasse, e neppure la lunga riabilitazione alla Casa di Cura Hermitage a Napoli. La sua vista si era tremendamente indebolita a causa di una retinopatia provocata dal diabete, è sempre il “make sommerso”lo aveva pure portato a subire l’amputazione di una gamba. Inoltre, una brutta caduta in casa aveva ulteriormente peggiorato la sua situazione, causandogli pure un trauma cranico. “È morto Marcello Colasurdo, un grandissimo musicista, uomo sensibile e di profonda umanità, un amico e un compagno, se ne va uno degli interpreti più bravi e autentici delle tradizioni popolari musicali napoletane. Ciao Marcello!”: con queste parole, lo ricorda l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, interpretando il pensiero di tanti.