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Roma: impossibile partorire a Tor Vergata e Sant’Andrea, manca l’ostetricia

Nei due ospedali universitari della Capitale, Tor Vergata e Sant’Andrea, non si può partorire. E’ quanto riporta il Corriere della Sera che sottolinea che i due nosocomi non hanno un reparto di ostetricia e neonatologia. Come mai un Policlinico universitario dove gli studenti apprendono una materia che fa parte del corso di laurea in medicina, non dispone né di ostetricia né di neonatologia? Come mai non si è ancora provveduto a dare completezza a Tor Vergata pur essendo sede di un pronto soccorso di secondo livello, dove oltretutto insiste una popolazione socialmente disagiata? È logico che i giovani laureandi e specializzandi vadano a fare pratica al Casilino?

Domande lecite che non trovano risposta. Eppure, prosegue il Corriere, per Tor Vergata la Regione aveva approvato il piano per attivare il reparto di ostetricia, 15 letti più 4 di neonatologia. Doveva essere aperto ad aprile, secondo il cronoprogramma comunicato alla Regione, è tutto pronto ma i locali della sala parto sono attualmente occupati dall’oculistica.
Stessa situazione al Sant’Andrea: l’azienda ospedaliera universitaria è sede di dipartimento di emergenza di secondo livello eppure è sguarnito di ostetricia e neonatologia. Il ginecologo ha la sola reperibilità. Anche qui l’apertura di ostetricia-neonatologia era prevista per fine dicembre invece pare che la prospettiva sia sfumata e che tutto rimarrà sulla carta. Ritardi motivati a quanto pare dalla diminuzione delle nascite, con sullo sfondo un problema di ‘tariffe’ del parto, previste dalla Regione Lazio, non sufficientemente remunerative. Inoltre, aspetto di non poca rilevanza, in queste condizioni gli studenti imparano parto e taglio cesareo attraverso i video, non facendo pratica di ambulatorio ostetrico.