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Medici senza Frontiere da Gaza: “Nel sud i bisogni sono immensi

Nicholas Papachrysostomou, coordinatore per l’emergenza di Medici Senza Frontiere (Msf) a Gaza, fa parte del team che è entrato nella Striscia lo scorso 14 novembre. ”E’ difficile descrivere ciò che ci circonda. I bisogni umanitari sono immensi – racconta in un audio messaggio – Non c’è carburante, e senza carburante non si muove niente. Non si può cucinare, non si possono far funzionare gli impianti di depurazione dell’acqua, quindi non c’è abbastanza acqua potabile. Le condizioni igienico-sanitarie sono molto precarie, i rifiuti si accumulano ovunque, e gli sfollati interni sono tantissimi. Le scuole nel sud di Gaza sono piene: abbiamo visto 80 persone per classe, ci sono tende dentro e fuori le scuole. E’ arrivato anche l’inverno, di notte fa freddo e non ci sono coperte, vestiti caldi e materassi”. Papachrysostomou aggiunge che ”la densità di popolazione è incredibile. Alcune case che abbiamo visto ieri oggi non ci sono più. E’ incredibile pensare che qui le vite svaniscono in una frazione di secondo”. E prosegue affermando che ”perdere qualcuno o qualcosa è una sofferenza costante, la salute mentale delle persone è molto difficile da decifrare. Il mio team è entrato a Gaza il 14 novembre, da quel giorno abbiamo riattivato alcune attività e ora sosteniamo il centro per cure primarie di Beni Suhaila, pieno di pazienti al suo interno. I pazienti cronici sono senza farmaci, mentre i servizi per la salute sessuale e riproduttiva sono minimamente funzionanti a causa della mancanza di un ginecologo”.