Vertice di Arraiolos. Mattarella: “All’UE serve politica estera e sicurezza comune”
La pandemia ci ha condizionato fortemente, tra lutti e sofferenze, e ha reso evidente la nostra comune vulnerabilità; paradigma dei tanti problemi globali che nessuno dei nostri Paesi è in condizione di affrontare in solitudine”. E’ quanto ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella prima sessione di lavoro del vertice di Arraiolos sul tema “Unione Europea sulla via dell’autonomia strategica: responsabilità e opportunità”, in una sintesi dell’intervento diffuso dall’ufficio stampa del Quirinale. “La pandemia- ha aggiunto il capo dello Stato- ci ha spinto a predisporre strumenti nuovi, agendo rapidamente, per rispondere alle attese degli europei che chiedevano protezione e sostegno. Next Generation non è soltanto un piano di resilienza e ripresa ma un programma a lungo termine verso una doppia transizione, verde e digitale. Si tratta di costruire il nostro futuro. Next Generation è la strategia. Il percorso per realizzarlo è l’autonomia dell’Unione. Per dar vita a questa prospettiva vi sarà bisogno di investimenti considerevoli, sia nel settore industriale sia nella riqualificazione della forza lavoro; investimenti che nessun Paese da solo può porre in campo. Basterebbe la doppia transizione, verde e digitale, per comprendere che si tratta di un’impresa dalla quale scaturirà una Unione alla cui base sarà la sovranità condivisa. Questa è, del resto – a me sembra – l’unica strada per salvare e mantenere le nostre sovranità senza che divengano, se isolate, illusorie”. “Conferenza occasione per completare cantieri aperti o edificio crolla” “La Conferenza sul futuro dell’Unione rappresenta una grande storica occasione. Non dobbiamo ridurla a uno scialbo momento di ordinaria amministrazione – prosegue ancora il Capo dello Stato – Dovremo impegnarci – senza remore e senza temi intoccabili- per completare i tanti ‘cantieri aperti’ della nostra integrazione. L’Unione economica e monetaria, l’effettiva capacità fiscale, un vero pilastro sociale”. “Serve autonomia strategica con sovranità condivisa”.”Non possiamo ignorare che il mondo – e il nostro vicinato – è attraversato da gravi tensioni. Nelle ultime settimane abbiamo assistito al precipitare della situazione in Afghanistan. Ancor più vicino a noi le crisi non si placano: dalla Siria al Mediterraneo Orientale; dall’irrisolta questione ucraina alla allarmante situazione in Bielorussia. Tutto ciò ci pone di fronte a scelte che riguardano tanto la dimensione interna quanto quella esterna dell’Unione Europea” spiega ancora Mattarella. “Da un lato – sottolinea il capo dello Stato – è necessario riflettere su quali sono gli interessi condivisi dell’Unione e cosa occorre per tutelarli, per conseguire una effettiva autonomia strategica. Dall’altro dobbiamo definire il ruolo che l’Unione deve esercitare nella comunità internazionale: in che modo possiamo essere incisivi nell’affermazione del multilateralismo efficace che da anni indichiamo nella nostra azione esterna; come proiettare, anche al di fuori dei nostri confini, i valori e i principi su cui si fonda l’Europa. Nel corso di quest’anno abbiamo compiuto, insieme, passi avanti significativi. Le crisi ci hanno insegnato come la tutela delle nostre sovranità passi necessariamente attraverso la difesa e lo sviluppo della sovranità condivisa nell’Unione”. “Ue, bussola strategica per essere protagonisti” “E’ ineludibile, quindi, definire quella che è stata chiamata la ‘bussola strategica’ per fare dell’Europa un attore protagonista e non un comprimario nella comunità internazionale, delineando una prospettiva strategica nell’ambito della cui cornice si inquadra la politica di sicurezza”. Il Presidente della Repubblica torna poi a sollecitare la strada della politica estera di sicurezza e difesa comune della Ue, proprio nel giorno in cui la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen ha proposto “un’Unione europea della difesa” che allarghi la cooperazione anche nel campo dell’Intelligence. “Credo che si possa dire che l’Unione non può restare nelle attuali condizioni: o si completa il suo edificio o si rischia che venga meno, con tutto ciò che ci ha consegnato, di pace, di diritti, di prosperità” ha detto il Presidente della Repubblica. “Questa esigenza richiama anche la definizione di una politica estera comune e lo sviluppo congiunto di capacita’ nel settore di sicurezza e difesa” ha ribadito il Capo dello Stato per la terza volta in pochissimi giorni, dopo aver sottolineato come “il caso Afghanistan – come pochi anni addietro il caso, tuttora aperto, della Siria – ha plasticamente raffigurato una Unione incompleta che ha bisogno ineludibile di costruire – e aggiungo rapidamente – una propria autonoma credibilità nell’ambito delle relazioni internazionali”. Per Sergio Mattarella “anche in questa visione, l’Unione si pone in piena complementarietà con la Nato, rafforzando il suo ruolo di produttore di sicurezza. Accrescere le nostre capacità, fare dell’Unione un attore più credibile è importante per l’Europa e, vorrei aggiungere, lo è anche per gli Stati Uniti, in un mondo sempre più caratterizzato dal protagonismo di grandi soggetti internazionali. La presenza efficace tra questi dell’Unione Europea rafforza il rapporto transatlantico anche nel dialogo con gli altri interlocutori”.