Economia

Inail: risorse per il futuro del lavoro

“I soldi che riceviamo dalle imprese vanno a garanzia del debito pubblico, io non sono d’accordo: se le imprese versano risorse a Inail per fare prevenzione e migliorare le tutele dei lavoratori e vengono usate per stabilizzare il debito, bisogna dire alle imprese che è una tassazione impropria, ritengo che non si tratti di fare un’operazione gaglioffa ridando il malloppo di 34 miliardi, ma per il futuro la caratteristica del bilancio Inail deve essere di porsi la domanda di come far tornare le risorse alle imprese che fanno prevenzione e ai lavoratori per migliorare i risarcimenti, è un problema fondamentale su cui lavorare, se no è un utilizzo deviato e una tassazione occulta alle imprese, soprattutto mentre aumentano infortuni e malattie professionali”. Lo ha detto il presidente della Commissione lavori gravosi Cesare Damiano, intervenendo all’Inail per la presentazione del libro ‘Com’è cambiato il mercato del lavoro in Italia e come cambierà: dialogo con sei ministri del Lavoro protagonisti delle riforme degli ultimi 25 anni’. “Quindi – ha aggiunto – una parte vada dove va attualmente ma deve diminuire e deve aumentare quello che torna ai legittimi proprietari. Abbiamo chiesto 46 milioni per abbattere la franchigia dal 6 al 4% e ci sono stati negati a fronte di 35 miliardi messi da parte, lo trovo scandaloso”.

PENSIONI: DAMIANO, SPETTA A POLITICA DECIDERE, DA NOI GRADUATORIA GRAVOSI

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 22 set – ‘Ci siamo basati sul principio che non tutti i lavori sono uguali e che le aspettative di vita cambiano a seconda della condizione della persona. È stato riconosciuto scientificamente che con bassa istruzione, basso reddito e lavoro di bassa qualifica si vive meno di chi ha un lavoro di alta qualifica, alto reddito e alta istruzione. Nel compilare la lista abbiamo fatto una graduatoria ma non abbiamo fatto nessuna scelta, non compete alla Commissione. Ci sono 92 raggruppamenti professionali, 27 di questi possono ‘gareggiare’ per poter rientrare nei lavori gravosi. Ma non è detto che ci rientrino, Dipenderà dalla valutazione politica e dalle risorse a disposizione. Ai primi posti ci sono categorie come conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e primo trattamento dei minerali, lavoro manuale operaio, nella manifattura dell’edilizia e dell’agricoltura. La graduatoria è stata compilata sulla base dei criteri Istat, collegati a malattie professionali e infortuni sul lavoro, gravità e frequenza’. Lo ha detto Cesare Damiano, presidente della Commissione sui lavori gravosi, su Radio 24.