Politica

Il costituzionalista Marini: “La tessera elettorale cartacea è ottocentesca. Serve un certificato digitale”

Green pass digitale subito e tessera elettorale ancora cartacea? Forme semplificate per la democrazia diretta dei referendum e fermi ancora “alla carta” per quella rappresentativa ostacolata da interminabili ore di fila a cui sono costretti i cittadini per il ritiro di una tessera elettorale e la rivendicazione del proprio diritto di voto?

«Ma che senso ha oggi il certificato elettorale? Perché un diritto di voto non è ancora certificabile in digitale attraverso un ‘green pass elettorale’ sul telefonino?». A sollecitare la riflessione  è il costituzionalista Francesco Saverio Marini, professore di Istituzioni di diritto pubblico all’università di Roma Tor Vergata e vicepresidente del Consiglio di presidenza della Corte dei Conti.

“La democrazia rappresentativa – ricorda il costituzionalista Marini – è il pilastro ed il meccanismo ordinario di funzionamento di qualsiasi democrazia moderna, mentre la diretta è e deve rimanere solo un correttivo per alcune scelte di fondo. Del resto, il Parlamento ha già opportunamente introdotto forme di sperimentazione del voto elettronico nelle competizioni politiche europee e in quelle referendarie, sorprende che in questa prospettiva non si sia già superato, in generale, il meccanismo antiquato della tessera elettorale cartacea da timbrare e, non si siano introdotte forme più spinte di sperimentazione del voto elettronico proprio nelle competizioni amministrative”.

Da vice presidente del Consiglio di presidenza della Corte dei Conti, il giurista guarda anche al fattore spesa: “Una accelerazione della digitalizzazione favorirebbe il voto a distanza, agevolando il voto dei disabili e, in generale, delle persone che hanno problemi di salute, e innescherebbe, inoltre, un significativo risparmio: meno personale all’anagrafe per rilasciare i certificati elettorali, niente timbrature e spoglio elettronico, con conseguente riduzione delle sezioni elettorali e del numero di scrutatori e soprattutto più partecipazione al voto”. Che è volano per la cittadinanza attiva e crescita consapevole del Paese.