CronacaItalia

Immigrati, Caritas-Migrantes: più disoccupati e meno scolarizzati

La pandemia si è abbattuta con forza sul mondo degli immigrati in Italia con una diminuzione dell’occupazione e una decrescita della presenza nella scuola. Lo rileva il XXX Rapporto immigrazione di Caritas e Migrantes presentato oggi a Roma. Dallo studio delle realtà cattoliche emerge che la condizione occupazionale dei lavoratori stranieri già presenti in Italia, ha subito un forte contraccolpo a causa della pandemia, sia per la chiusura di molte attività lavorative in settori con un’importante incidenza di cittadini stranieri, “sia per la prosecuzione di altre, essenziali per il soddisfacimento di necessità primarie, e da svolgere necessariamente in presenza, che hanno comunque esposto i cittadini stranieri o al rischio di sfruttamento lavorativo o a quello di infezione da Covid-19”.

Il tasso di disoccupazione dei cittadini stranieri (13,1%), infatti, mette in risalto il Dossier, è superiore a quello dei cittadini italiani (8,7%), mentre il tasso di occupazione degli stranieri (60,6%) si è ridotto più intensamente, tanto da risultare inferiore a quello degli autoctoni (62,8%). “Le donne immigrate hanno sofferto la crisi molto di più dei loro omologhi di sesso maschile, – si legge nel Dossier – con una riduzione del tasso di occupazione due volte maggiore. Più colpiti gli occupati in alberghi e ristoranti (25,2% degli Ue e 21,5% degli extra-Ue) e altri servizi collettivi e personali (27,6 % degli Ue e 25,2% degli extra-Ue). C’è inoltre una quota rilevante di lavoratori, che nel 2020 ha superato i 2 milioni di persone (+10,9% dal 2019), che è incerta sul proprio futuro al punto tale da ritenere di poter perdere il proprio impiego”. Per quanto riguarda, invece, la presenza di bambini e ragazzi nelle scuole, si mette in rilievo che gli alunni con cittadinanza non italiana nell’anno scolastico 2019/2020 sono stati, in valori assoluti, 876.801. Una percentuale, sul totale della popolazione scolastica del 10,3%. Una presenza, comunque, affermano Caritas e Migrantes, in diminuzione, con una presenza che ha iniziato a decrescere dal 2018.