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Elsa Fornero: ‘Quota 100 sarà cancellata’. Post Quota 100: scontro Lega-PD

Elsa Fornero consuma la sua vendetta dopo che il governo Draghi ha dato il via libera all’eliminazione di quota 100. L’ex ministro del Lavoro del governo Monti lo fa con una lunga intervista a Repubblica.

Serve “un compromesso per evitare un innalzamento troppo brusco dell’età pensionabile per alcuni lavoratori ma, nello stesso tempo, anche un messaggio molto chiaro verso il ritorno al percorso indicato dalla riforma del 2011”. Lo afferma l’economista che proprio nel 2011 fu costretta a intervenire sulla previdenza in maniera drastica per riportare sotto controllo i conti pubblici.

“Quota 100 – sostiene – è stato un passo indietro, molto costoso, che ha dato benefici a pochi e che non ha affatto mantenuto la promessa di aumentare l’occupazione giovanile in sostituzione di quella più anziana. Il governo Draghi sapeva di dover tornare ad una situazione di maggiore sostenibilità della spesa pensionistica senza scaricare i costi sulle generazioni più giovani”.

“Personalmente – rileva – avrei preferito utilizzare gli strumenti già esistenti per ammorbidire l’aumento dell’età pensionabile, penso, tra gli altri, all’Ape social e ad Opzione donna. Nella prima versione del Piano nazionale di ripresa e resilienza c’era esplicitamente scritto che gli strumenti si sarebbero trovati nel sistema pensionistico attuale. L’Ape social ha la caratteristica di distinguere tra tipologie di lavoratori e affidare l’intervento alla fiscalità generale, non ai contributi versati dal singolo lavoratore. È uno strumento che realizza quello che da tempo chiedono i sindacati: la separazione della spesa previdenziale da quella di natura strettamente assistenziale. L’anticipo pensionistico è infatti a carico della fiscalità generale”.

Si alza l’asticella della tensione nella maggioranza sul dossier pensioni con il cantiere della manovra che dovrebbe chiudersi giovedì, quando potrebbe essere convocato il Consiglio dei Ministri per l’approvazione della Legge di Bilancio. Prossime ore serviranno a trovare, con la maggioranza e con le parti sociali, una intesa sui tanti nodi ancora da sciogliere, su tutti il meccanismo per superare Quota 100.

Il Governo, come noto, ha fissato i suoi paletti con il Documento programmatico di bilancio (Dpb) già inviato a Bruxelles: per ciascun capitolo della manovra sono state definite le grandi cifre e non si stravolgerà quell’impianto.

Ma la tensione in maggioranza si alza su come usare i fondi. Con una complicazione in più: Enrico Letta dice no al sistema delle Quote che è invece fortemente voluto dalla Lega e chiede di intervenire con un meccanismo flessibile, in particolare per lavori gravosi e donne. “Il problema di fondo – ha detto a Che tempo che fa – è che è sbagliato il metodo della Quota. Quota 100 è stato un errore: chi ne ha usufruito ha avuto un vantaggio ed è contento ma per l’80% sono uomini, è uno strumento diseguale che discrimina le donne. Secondo me più che il tema della Quota, le due cose da fare sono flessibilità a seconda dei lavori gravosi e poi dare un messaggio importante alle donne con Opzione donna”. “Combatteremo perché in legge di bilancio il punto essenziale siano le donne e i giovani”.

L’esecutivo,  intanto, respinge la proposta di Matteo Salvini di applicare Quota 102 per due anni, perché creerebbe uno scalone. Al vaglio un meccanismo con età fissa di uscita a 64 anni fino al 2024 e contributi crescenti. Idea che potrebbe piacere di più ai Dem ma non convincerebbe ancora i leghisti, che però dicono di voler trattare e lanciano le loro contro-proposte.

Un tavolo con i sindacati, che hanno già bocciato senza se e senza ma la proposta del Governo sulle pensioni, definendola “una presa in gira” e una riunione della cabina di regia dovrebbero precedere l’approdo della manovra in CdM. Ad ora non risultano convocazioni, giovedì è la data più plausibile, anche perché da venerdì il Premier è impegnato nel G20. Matteo Salvini, che con Silvio Berlusconi riunirà i ministri di Lega e Fi sulla manovra, si dice pronto a incontrare Draghi per affrontare i temi aperti. Un colloquio, secondo fonti parlamentari, potrebbe essere in agenda anche con il leader M5s Giuseppe Conte, che preme per la proroga.