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Ue, rapporto: “Antisemitismo cresciuto durante la pandemia”

La pandemia da Covid-19 ha avuto un profondo impatto sulle comunità ebraiche in tutta Europa. In particolare, durante la pandemia in atto l’antisemitismo è tornato in maniera prepotente e nuovi miti antisemiti e teorie del complotto che incolpano gli ebrei per la pandemia sono emersi. E’ quanto riporta il rapporto sull’antisemitismo per il periodo 2010-2020 dell’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali (Fra). Nel rapporto viene evidenziato che l’antisemitismo, soprattutto online, è cresciuto durante la pandemia. Allo stesso tempo, i sondaggi della Fra mostrano costantemente che gli atti antisemiti sono fortemente sottostimati.

Solo 13 paesi dell’Ue dispongono di strategie o piani d’azione nazionali per contrastare gli atti antiebraici. Sei paesi (Belgio, Cechia, Francia, Grecia, Ungheria e Paesi Bassi) hanno istituito meccanismi di cooperazione con le organizzazioni della società civile per raccogliere dati sugli incidenti antisemiti. Per quanto riguarda l’Italia, nel 2020 l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti di discriminazione ha identificato 101 casi di antisemitismo sulla base di indagini condotte dalla polizia e dai carabinieri. Sempre nel 2020, sono stati registrati 86 reati che includono 53 casi relativi a scritte, simboli, striscioni o volantini antisemiti e 30 legati all’antisemitismo online.