Società

E’ morta Lina Wertmuller, aveva 93 anni si è spenta a Roma

La grande regista che aveva 93 anni si è spenta a Roma. Era nata il 14 agosto 1928 ed aveva firmato film come ‘Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto’, ‘Pasqualino settebellezze’, ‘Mimì metallurgico’ segnando la storia della commedia italiana.
Il carattere deciso di chi non ha mai nascosto le sue idee, che fosse l’adesione al Partito Socialista o la rivendicazione dei diritti della donna nel mondo del cinema. “Ho sempre avuto un carattere forte fin da piccola”, raccontava di sé. “Sono stata addirittura cacciata da undici scuole e sul set ho sempre comandato io”.
A 17 anni si iscrive all’accademia teatrale di Pietro Sharoff, debutta come regista di burattini con la guida di Maria Signorelli, scrive per la radio e la televisione mettendo in mostra un estro surreale e comico che sara’ la sua arma vincente, va a scuola di cinema da Fellini sui set di “La dolce vita” e “8 ½”, collabora alla prima Canzonissima della Rai e quando debutta nel lungometraggio con “I basilischi” nel 1963 gia’ vince la Vela d’oro del Festival di Locarno. L’anno dopo il sodalizio con Rita Pavone per “Il giornalino di Giamburrasca” ne fa d’un colpo una regista ricercata dai produttori. Nello stesso periodo incontra l’apprezzato scenografo teatrale Enrico Job con cui si sposera’ e dividera’ tutta la carriera artistica e adottera’ la figlia Maria Zulima. Il suo primo, grande successo nel 1972, “Mimi’ metallurgico ferito nell’onore”, in cui per la prima volta fa coppia artistica con il suo protagonista per eccellenza, Giancarlo Giannini. Il film ha un travolgente successo in sala e si guadagna l’invito al festival di Cannes.
La sua mania per i titoli di lunghezza fluviale diventa in fretta un marchio di fabbrica, cosi’ come i vistosi occhiali bianchi, la battuta sferzante, la simpatia contagiosa. “Film d’amore e d’anarchia”, “Tutto a posto e niente in ordine”, “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, “Pasqualino settebellezze” segnano in modo assolutamente personale il cinema italiano degli anni ’70 e ogni volta mettono d’accordo critica e pubblico. Arriva un’accentuazione dei temi storici e politici che percorrono gli anni ’80 (da “La fine del mondo…”e “Fatto di sangue tra due uomini…” fino a “Notte d’estate…”).
”Sono andata dritta per la mia strada, scegliendo sempre di fare quello che mi piaceva”. E ci e’ riuscita, come testimonia una carriera fitta di successi.
Prima regista donna a essere candidata all’Oscar per “Pasqualino settebellezze” nel 1977, premio Oscar alla carriera nel 2020, ha avuto una carriera lunga e intesa, consegnandoci opere alle quale ognuno di noi resterà per sempre legato. Grazie, Lina”. Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, nell’apprendere della scomparsa di Lina Wertmüller.
E’ stata la prima donna ad avere successo in tv ai tempi degli “sceneggiati” con la trionfale accoglienza del “Giornalino di Giamburrasca” (1964-65) e ha diviso con Iaia Fiastri il privilegio di avere avuto spazio nella premiata ditta Garinei&Giovannini.
Dall’inizio degli anni ’90 conosce un nuovo successo scommettendo su attori che plasma e trasforma secondo il suo gusto personale. Ecco allora il sodalizio con Sophia Loren per portare in tv un riuscito adattamento di “Sabato, domenica e lunedi’ ” da Eduardo e quello con Paolo Villaggio per “Io speriamo che me la cavo” dal romanzo-verita’ di Marcello D’Orta. Ritorna due volte a fare coppia fissa con l’amica Loren, tenta l’affresco storico con “Ferdinando e Carolina”, rivisita i suoi personaggi tipici aggiornandoli con volti nuovi come Veronica Pivetti o Claudia Gerini. E’ sempre piu’ attratta dalla cultura partenopea tanto da meritarsi la cittadinanza onoraria di Napoli e da debuttare al Teatro San Carlo con una felice regia della “Carmen” di Bizet. Si diverte anche in veste di doppiatrice per “Mulan” o come esponente dei “poteri forti” in “Benvenuto Presidente” di Riccardo Milani.
Lina Wertmüller dal 29 ottobre del 2019 anche con la stella sulla Walk of Fame al 7065 di Hollywood Boulevard, a 300 metri dal Chinese Theatre. “Sono onorata, vi ringrazio tutti – aveva detto la regista scomparsa, ho una responsabilità grande, rappresentare l’Italia”.
Nel 2020 la regista ha ricevuto l’Oscar alla Carriera.
La camera ardente sarà allestita in Campidoglio. La notizia è stata data dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri che in un tweet la ricorda come “una grande regista che ha realizzato film densi di ironia e intelligenza, la prima donna candidata all’Oscar per la miglior regia”.