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Draghi convoca cabina di regia per giovedì 23 per discutere nuove misure restrittive in vista del Natale

Il premier ha convocato una nuova cabina di regia per giovedì 23 per discutere nuove misure restrittive in vista del Natale

La quinta ondata Covid non accenna a frenare la sua corsa (l’Italia è avanti all’Europa, “ferma” alla quarta). Il picco atteso a Natale potrebbe tardare ancora, e intanto si diffonde a macchia d’olio la nuova temuta variante Omicron, di cui si sa ancora poco rispetto alla pericolosità e alla penetrabilità dei vaccini, ma che pare al momento estremamente più contagiosa, fino a 3,2 volte in più della Delta almeno, che già era 6 volte più infettiva del vecchio virus originale di Wuhan.

L’Italia però ha un vantaggio rispetto ad altri Paesi Ue, perché non è ancora stata “invasa” dalla nuova mutazione.

Mentre ancora poco si sa sulla nuova variante Omicron, l’Europa tutta deve correre ai ripari. Ancora troppo limitati i dati in merito, ma secondo i dati rilasciati da Moderna, una dose di richiamo del suo vaccino anti-Covid aumenta significativamente il livello di anticorpi che possono contrastare la variante di Omicron.

Il green pass, sia nella sua versione “base” che in quella “rafforzata”, potrebbe cambiare ancora. La durata era già passata il 15 dicembre scorso da 12 a 9 mesi, e ora potrebbe venire ulteriormente contratta. Draghi e la sua squadra pensano di portare il certificato verde Covid a 7 o addirittura 5 mesi, come suggerisce il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta.

Dopo l’estensione dell’obbligo vaccinale a nuove categorie di lavoratori, il governo potrebbe allargare e rendere il vaccino necessario per tutti i lavoratori. Con l’ok già incassato da Confindustria e sindacati, la strada è già spianata ma questa decisione potrebbe anche essere rinviata e presa poi a gennaio o dopo.

Sta facendo invece parecchio discutere l’ipotesi suggerita  da Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano. I bambini sotto i 5 anni che non sono vaccinati contro il Covid hanno un maggior rischio di diffondere l’infezione, dice, ma “il fatto che in questo periodo di Natale non vadano a scuola è già un elemento favorevole”. Tanto che si spinge oltre, arrivando a considerare la possibilità, “se le cose vanno veramente male con la variante Omicron, di prolungare le vacanze natalizie per i piccoli non vaccinati“.