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Tennis: media Australia, Djokovic rischia 5 anni

Le autorità australiane dell’immigrazione stanno esaminando una serie di errori e discrepanze relativi al test per il Covid-19 di Novak Djokovic e alla sua dichiarazione di viaggio presentata all’ingresso in Australia, dopo che in un lungo post su Instagram la star del tennis si è anche scusata per avere rilasciato un’intervista a L’Equipe mentre sapeva di essere positivo al coronavirus. Lo riportano le testate australiane The Sydney Morning Herald e The Age. “Possiamo rivelare che l’indagine del dipartimento degli Affari interni sulla star del tennis è stata ampliata per includere la sua violazione delle regole sull’isolamento in Serbia, le dichiarazioni errate sul formulario di ingresso in Australia relativo ai viaggi e le incongruenze sulla data del suo test per il Covid-19”, si legge sui due siti. Le due testate riportano che il dipartimento degli Affari interni sta adesso valutando la seguente discrepanza, cioè che in un lungo post sui social Djokovic ha affermato di avere ricevuto il risultato positivo di un test molecolare per il coronavirus il 17 dicembre, dopo avere effettuato il test il giorno prima, ma nella deposizione scritta giurata in tribunale il tennista avrebbe parlato di “test e diagnosi” il 16 dicembre. La pena massima per avere fornito questa dichiarazione falsa, in base al Crimes Act, è di cinque anni di carcere, riportano ancora The Age e The Sydney Morning Herald.

Il ministro dell’Immigrazione Alex Hawke sta valutando separatamente se annullare il visto di Djokovic sulla base del fatto che l’infezione da COVID-19 negli ultimi sei mesi non è un’esenzione valida per non essere vaccinato ma – proseguono le due testate australiane – potrebbe anche valutare di cancellare il visto del tennista serbo per i cosiddetti ‘character grounds’, cioè quelli legati a condanne o violazioni commesse, informato dell’indagine degli Affari interni. Hawke avrebbe dovuto decidere oggi se usare il suo potere personale per rimpatriare Djokovic per motivi di salute pubblica, ma gli avvocati dello sportivo hanno presentato informazioni aggiuntive che faranno allungare i tempi.