Politica

Aumento delle bollette, cosa succede?

Il tema che sta tenendo banco in questi ultimi giorni è il già annunciato aumento del costo dell’energia elettrica, che in quanto consumatori sperimentiamo nell’immediato in un aumento delle bollette e che, in futuro, potremo sperimentare anche sotto forma di un maggior prezzo delle merci acquistate.

Una crescita, questa dei prezzi, che si somma all’inflazione e che potrebbe mettere a rischio la ripresa che avrebbe dovuto portare il Paese fuori dalla crisi economica innescata dalla pandemia. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa contingenza difficile per le tasche dei consumatori e dei produttori.

Quanto è aumentato il costo dell’energia

Ad esser cresciuto di prezzo è il gas, che utilizziamo sia per scaldarci, durante la stagione invernale, sia per produrre energia elettrica, la quale è indispensabile per la produzione, a loro volta, delle merci. In Italia il gas naturale è adoperato per produrre circa il 40% dell’energia elettrica di cui il Paese ha bisogno.

Secondo alcune stime, la crescita è stata pari al 330% nel corso del 2021, mentre a gennaio, febbraio e marzo 2022 il costo dell’elettricità in casa aumenterà di più della metà, di circa il 40% invece è stimato l’aumento del costo del gas. Cifre e percentuali che si traducono una spesa maggiore pari a 610 euro a famiglia, per quanto riguarda il gas, e 334 euro per famiglia, per quanto riguarda invece l’elettricità.

Gli effetti di questo stato di cose si sono osservati in tutta Europa, ma in Italia di più. Rispetto alla Francia, infatti, non possiamo contare sul nucleare: i francesi fanno affidamento soltanto per il 17% del loro fabbisogno energetico sul gas naturale, contro il 42% dell’Italia. Dipende dal fatto che utilizzano l’energia nucleare.

Il nostro Paese ne esce con le ossa rotte anche da un confronto con i tedeschi, che usano molto carbone, mentre la Spagna si affida al petrolio. In queste due nazioni, rispettivamente, il peso del gas naturale sul totale è del 26 e del 23%.