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Salute: genetica rileva rischio morte cardiaca improvvisa

Identificare i pazienti a piu’ alto rischio di sviluppare una morte cardiaca improvvisa. E’ questo l’obiettivo che si sono posti i ricercatori dello Smidt Heart Institute di Cedars-Sinai. Per farlo, i ricercatori hanno utilizzato un punteggio di rischio poligenico, misurazione efficace nel predire la malattia coronarica, la causa piu’ comune di morte cardiaca improvvisa. A differenza degli attacchi di cuore (infarti del miocardio), che sono tipicamente causati da arterie coronarie ostruite che riducono il flusso sanguigno al muscolo cardiaco, la morte cardiaca improvvisa e’ il piu’ delle volte il risultato dell’inizio improvviso di un’attivita’ elettrica irregolare che compromette la funzione di pompaggio del cuore.

I pazienti possono avere poco o nessun preavviso e il disturbo di solito provoca la morte in pochi minuti se non viene eseguita la rianimazione. La morte cardiaca improvvisa, chiamata anche arresto cardiaco improvviso, e’ responsabile di circa 300.000 decessi ogni anno negli Stati Uniti ed e’ uno dei principali problemi sanitari internazionali, responsabile dal 15% al 20% di tutti i decessi. Lo studio JACC si basa sui dati dello studio osservazionale Pre-Determine condotto dal Sistema sanitario nazionale statunitense, che ha mirato a identificare in modo piu’ accurato le persone a rischio di morte cardiaca improvvisa tra il piu’ ampio pool di pazienti con malattia coronarica. Christine Albert presidente del Dipartimento di Cardiologia dello Smidt Heart Institute e autrice senior, ha dichiarato: “Questo studio indica che esiste l’opportunita’ di identificare i pazienti a piu’ alto rischio di morte cardiaca improvvisa e quindi offrire soluzioni terapeutiche preventive significative come un defibrillatore. Sulla base della nostra ricerca, ora abbiamo le basi per raggiungere questo obiettivo”.