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Cisgiordania: dieci i palestinesi uccisi nel raid

A seguito di un raid israeliano sul campo profughi di Jenin in Cisgiordania sono morti dieci palestinesi, 37 i feriti. Si scava alla ricerca dei superstiti sotto le macerie 

Cisgiordania martoriata 

Sale a dieci il numero delle vittime dell’attacco aereo sferrato dalle forze israeliane. “Oltre ai morti e feriti, il raid ha causato danni anche alle strutture sanitarie” riferiscono da MediciSenzaForntiere- precisando che “diverse bombole di gas lacrimogeno sono cadute nel cortile dell’ospedale Khalil Suleiman, dove il personale di MSF stava curando i pazienti con ferite da arma da fuoco dalle due del mattino”.

“I bulldozer militari hanno distrutto le strade che conducono al campo profughi, impedendo alle ambulanze di raggiungere i pazienti” si legge da MSF.

Al momento si scava ancora sotto le macerie alla ricerca di superstiti e il campo è primo di acqua ed elettricità.

Quanto alle motivazioni, alcuni media locali ritengono che l’offensiva odierna sarebbe una sorta di rivendicazione all’attacco palestinese avvenuto lo scorso 20 giugno contro l’insediamento ebraico di Eli, in Cisgiordania, in cui morirono quattro persone.

Secondo l’agenzia stampa palestinese Wafa, che Nabil Abu Rudeinah, portavoce del presidente Abu Mazen, avrebbe definito l’atto come un “crimine di guerra”.

Abu Mazen ha convocato per questa sera la leadership palestinese a Ramallah per una riunione urgente. 

Intanto Hamas e la Jihad Islamica minacciano vendetta. 

Il Governo smentisce di aver causato l’abbandono della Regione da parte di circa un sesto degli abitanti della città, l’Autorità nazionale palestinese esorta l’ONU e la comunità internazionale a fermare l’evacuazione. Al momento si contano tremila profughi.

L’appello del patriarca latino di Gerusalemme

Ancora una volta, non è la prima e purtroppo temo non sarà l’ultima, assistiamo a un’operazione militare nella zona nord della Samaria, nel campo profughi di Jenin, intenta a colpire alcune cellule di resistenti palestinesi, resistenti armati” commenta monsignor Perbattista Pizzaballa su Vatican news “Le cellule risorgeranno continuamente e finché non si risolveranno i problemi strutturali, soprattutto il primo, quello della dignità e della libertà e dell’autodeterminazione del popolo palestinese con un suo Stato, queste situazioni temporanee, dolorose, con tante vittime, continueranno dall’una e dall’altra parte”.