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La pista dello zio nel caso Orlandi, Pietro: “Carogne. Scaricano sulla famiglia”

“Oggi ho capito che sono delle carogne. Hanno deciso di scaricare tutto sulla famiglia, senza vergogna, senza vergogna, mi fanno schifo”. E’ questo il duro commento su Facebook del fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, dopo il servizio di ieri del tg La7 che ha parlato di una lettera dell’allora segretario di Stato Vaticano, Agostino Casaroli, che riapre la ‘pista familiare’ per la sparizione di Emanuela Orlandi, 40 anni fa. Casaroli nella lettera chiede a un sacerdote sudamericano, consigliere spirituale della famiglia Orlandi, se in passato la sorella maggiore della ragazza scomparsa, Natalina, gli avesse rivelato di essere stata molestata dallo zio, Mario Meneguzzi. Una domanda a cui il religioso rispose in maniera affermativa in una lettera. Il carteggio, spiega il servizio del tg La7, risale al settembre 1983, quando della 16enne figlia di un messo della prefettura della Casa pontificia e cittadina vaticana non si hanno notizie ormai da tre mesi.

Sul suo profilo, il fratello della ragazza scomparsa, che ha dedicato la vita alla ricerca della verità, ha annunciato che per oggi, alle ore 16 “è indetta una conferenza stampa presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera, Via dell’Umiltà 83/C, Roma, riguardo alle notizie emerse in relazione a vicende che vedrebbero coinvolti un familiare nella sparizione di Emanuela Orlandi. Partecipano Pietro Orlandi, Natalina Orlandi, l’avvocato Laura Sgrò”.