Salute

COVID-19 in Sicilia. Elaborato un nuovo modello del Cts

Quattro fasce di rischio e il numero dei soggetti vaccinati diventa un parametro utile alla valutazione dello scenario epidemico.


Il Comitato Tecnico Scientifico propone un nuovo sistema operativo territoriale, finalizzato a interventi per il contenimento della pandemia del COVID-19, che, nel caso si approvasse, sarà basato su quattro fasce di rischio determinate col rapporto tra numero di contagi e percentuale di popolazione vaccinata con doppia dose.
Il documento analizza la situazione attuale in Sicilia e riconosce che la campagna vaccinale ha determinato una riduzione dell’ospedalizzazione, sebbene il numero dei soggetti positivi sia crescente. La curva epidemica è sostenuta attualmente dalle fasce d’età più giovani sia per la loro attitudine ai contatti interpersonali sia per i bassi livelli di copertura vaccinale della popolazione in questione.
Nel dettaglio, il modello proposto, prevede: la zona ad “alto rischio” per quei comuni o province in cui l’indice di contagio è maggiore di 250 casi su centomila abitanti e la copertura vaccinale inferiore al 70%; il “medio rischio” con una casistica di positivi tra i 150 e i 250 ogni centomila abitanti e stesso parametro della zona ad “alto rischio” per la variabile dei vaccinati (fissato al 70%); il “basso rischio” con range di positivi tra i 150 e 250 ogni centomila abitanti ed una copertura vaccinale maggiore del 70% di tutta la popolazione; infine il “bassissimo rischio” con casi di contagi inferiori ai 50 per centomila abitanti ed una copertura vaccinale maggiore del 70%.
«È opportuno – scrive il Comitato presieduto da Salvatore Scondotto – rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore diffusione della circolazione virale. Ad oggi – ribadisce il Cts – il vaccino è l’unica arma efficace nella lotta contro la pandemia da Sars-CoV-2, grazie alla riduzione della contrazione/trasmissione del virus, dello sviluppo di sintomaticità e/o malattia, della riduzione dell’ospedalizzazione e della mortalità ma, soprattutto, grazie al potenziale sviluppo di un’immunità di gregge».
L’ultimo report disponibile evidenzia 808 nuovi casi, in sole 24 ore, a fronte di poco più di 15 mila tamponi in tutta l’isola con un’incidenza del 5,2%. Per quanto le ospedalizzazioni adesso diventano 387 i ricoverati (36 in terapia intensiva). La Sicilia così ha il triste primato di essere la prima regione per numero di nuovi contagiati, seguita da Lombardia.