Economia

Pensione di garanzia: nuova proposta della Cgil

Si torna a discutere della misura per assicurare alle nuove generazioni con carriere discontinue una copertura previdenziale.

Mentre il governo ha deciso per una mini-riforma del sistema previdenziale, con Quota 102 per il 2022 ed un progressivo ritorno alla Fornero negli anni a venire, torna d’attualità l’ipotesi di pensione di garanzia per i giovani, con l’obiettivo di garantire un trattamento pensionistico adeguato alle giovani generazioni e considerando la possibilità di valorizzare, in via gratuita, i periodi di formazione anche a fini previdenziali.

Cos’è la pensione di garanzia

Grande attenzione dovrebbe dunque essere rivolta ai giovani che rischiano in alcuni casi di non poter avere accesso al trattamento previdenziale e comunque di non avere una pensione dignitosa per via di lavori precari e carriere discontinui che caratterizzano l’attuale mercato del lavoro.

Uno degli obiettivi funzionali ad una pensione di garanzia è dunque quello di incrementare il Fondo previdenziale integrativo pubblico per assicurare alle nuove generazioni con carriere discontinue una copertura previdenziale. Si tratta di una proposta che prevede che l’assegno pensionistico venga calcolato interamente con il sistema contributivo. I destinatari sono soprattutto i nati dopo il 1970 che in molti casi stanno svolgendo lavori precari, discontinui che difficilmente potrebbero andare in pensione con 20 anni di contributi e prima di aver compiuto 70 anni. In base a quanto è stato fatto trapelare, dovrebbe aggirarsi intorno a 650 euro al mese, che potrebbero aumentare di 30 euro per ogni anno di lavoro in più.

Pensione di garanzia, nuova proposta dalla CGIL