Politica

Campagna vaccinale tra tamponi obbligatori, Green pass e variante Omicron

I nodi della questione della campagna vaccinale si focalizzano sulla diffusione delle nuove varianti e sulla durata dell’immunità. Il numero di dosi è fondamentale per avere certezza dell’efficacia del vaccino. Il caso del Regno Unito, ad esempio, ha posto l’accento sulla necessità di ragionare sulla risposta contro le varianti. Qui, infatti, c’è stata una vaccinazione di massa con una sola dose inizialmente, ma è stato dimostrato che con la doppia dose la protezione aumenta sensibilmente contro alcune varianti, come ad esempio quella indiana.

L’interrogativo principale riguarda la diffusione di nuove varianti e l’efficacia protettiva del vaccino contro di esse. Si parla dunque dell’utilità di un richiamo, con versioni identiche del vaccino o modificate, ossia studiate in modo specifico per combattere le varianti. Un vaccino, quindi, che usa le informazioni genetiche delle nuove varianti per la produzione della proteina spike che innesca la risposta immunitaria. Dei vaccini oggi somministrati, Moderna ha avviato una sperimentazione con un vaccino specifico per la variante beta B.1.351 (scoperta in Sud Africa), allo scopo di potenziare la risposta immunitaria contro le varianti.

Uno studio recente ha osservato la presenza di cellule in grado di produrre anticorpi a distanza di circa un anno dalla negativizzazione. Ciò ci dice che l’immunità possa avere una durata lunga, proprio grazie al lavoro di queste cellule che producono gli anticorpi contro il Coronavirus. 

Nel Regno Unito è stato avviato uno studio di recente per capire se e quanto una terza dose di vaccino anti-Covid possa incrementare la risposta immunitaria, anche considerandone una diversa da quelle ricevute in precedenza, o combinando più vaccini. In tal senso, ad esempio, Pfizer, ha pre annunciato la somministrazione di una eventuale terza dose del suo vaccino anti-Covid combinato a quello contro lo pneumococco, nella fascia degli over 65.

L’eventuale terza dose sarà analoga alle precedenti o diversa? Questo è un altro interrogativo al quale si sta cercando di rispondere con dati scientifici alla mano, di studi e sperimentazioni. I richiami vaccinali, stando alle evidenze attuali, potranno essere di due tipologie: omologhi, cioè che agiscono contro lo stesso microrganismo (analogamente all’antitetanica, che si ripete ogni 10 anni), o eterologhi, come lo è, ad esempio, il vaccino anti influenzale, che ogni anno viene rimodulato e mirato per essere efficace contro un ceppo virale differente.

Il Green pass a breve potrebbe diventare inutile, stando agli esperti del Covid, secondo cui se si dovesse scoprire che la variante Omicron buca i vaccini quel pezzo di carta si rivelerebbe di fatto inutile e da modificare o supportare con tamponi obbligatori. Ed ecco che si riaccende il dibattito sull’ipotesi del tampone Covid per entrare nei locali al chiuso, tipo discoteche, anche per i vaccinati, dopo le ipotesi fatte trapelare dal governo in vista del vertice di Palazzo Chigi del 23 dicembre. Un nuovo “pasticcio” di ordini e contrordini che finisce nel mirino dell’opposizione, mentre si sta aprendo anche il fronte scolastico con la richiesta dei sindaci di imporre il Green pass agli studenti.

“Apprendiamo dalla stampa l’ennesima giravolta del ‘governo dei migliori’: dopo averci detto che i tamponi erano inutili, pare che l’esecutivo stia studiando una norma per renderli necessari per partecipare a feste ed eventi pubblici” dichiara la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Non è la prima volta che la maggioranza contraddice se stessa, dimostrando di procedere a tentoni e di non avere in mente una reale strategia per affrontare il Covid. Fratelli d’Italia, che al contrario ha sempre considerato i test uno strumento valido per il contrasto della pandemia, ha da tempo chiesto che questi fossero gratuiti. E se è vero che sui tamponi il governo ha cambiato di nuovo idea, ribadiamo la nostra richiesta: se sono utili, allora siano anche gratis per tutti i cittadini”.

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